In Consiglio a Legnano l’aggressione del branco nel parco. «Fatti distorti». «Ma il problema esiste»

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LEGNANO – È diventata oggetto di una interrogazione urgente alla giunta comunale l’aggressione nella notte del 1° maggio in centro a Legnano di un gruppo di minorenni stranieri ai danni di alcuni ragazzi, due dei quali medicati all’ospedale. A presentarla è stato il gruppo di Fratelli d’Italia, che ha colto l’occasione dell’articolo pubblicato da Malpensa24 per tornare ancora una volta a polemizzare con il sindaco sulla sicurezza in città.

Tutta improntata a ridimensionare l’accaduto la risposta del comandante della Polizia locale, Daniele Ruggeri, che, quando era ormai trascorsa la mezzanotte di oggi, mercoledì 8 maggio, ha detto in consiglio comunale che «dai primi riscontri di testimonianze e immagini della videosorveglianza, l’episodio esce ridimensionato sia sul numero di persone coinvolte sia sulle conseguenze. Nessun pestaggio a sangue – ha aggiunto Ruggeri – le indagini proseguono».

Il sindaco: «Polemiche elettorali»

Da parte sua, il sindaco Radice ha puntato il dito contro Fdi, parlando di «interrogazione da clima elettorale che si aggiunge alle altre simili che non risolvono i problemi dei cittadini sulla sicurezza. Non è vero che sottovalutiamo i problemi, ma la situazione è assolutamente sotto controllo. Legnano – ha ribadito Radice – è una città molto sicura rispetto alla media».

Il primo cittadino ha quindi ricordato i risultati perseguiti durante il suo mandato, come «l’aumento del 70% delle telecamere di videosorveglianza, l’accelerazione sull’illuminazione pubblica e le ulteriori risorse anche per coprire il pezzo non coperto del parco Falcone Borsellino» ma anche «l’incremento dell’attività specifica della Polizia Locale».

Carvelli (Fdi): «Servono altre misure»

«Le sue risposte non mi fanno sentire tranquillo – ha ribattuto il consigliere di Fdi Stefano Carvelli – È un dato politico che c’è un problema di sicurezza in quel parco e vorremmo vedere un cambio di passo con variazioni agli strumenti adottati». Carvelli ha suggerito in questo senso l’adozione di Daspo urbani e provvedimenti mirati anche sotto il profilo sociale nei confronti dei minorenni autori delle violenze.

E ora le vittime temono ritorsioni

Da parte nostra, non possiamo che confermare quanto scritto. L’emozione ancora forte per quanto accaduto di chi ne è stato vittima può aver pesato su alcuni toni del racconto che ne ha tratto; ma, al di là di qualche possibile dettaglio rivedibile anche se secondario, il fatto resta, in tutta la sua sostanza e gravità. Che ci sia chi ha interesse a sminuirlo, è comprensibile; mentre non è accettabile, come sostenuto da qualcuno in consiglio comunale, l’osservazione che si tratti di “notizie scritte in malo modo dai giornali”.

Le stesse fonti che ci hanno riferito l’episodio confermano quanto da loro affermato allora e hanno poi sporto denuncia alle forze di polizia. E fra loro c’è anche chi, proprio per questo, ora non nasconde di temere di diventare oggetto di ritorsioni da parte degli stessi giovanissimi che di notte spadroneggiano in alcune zone della città senza alcun controllo, a cominciare da quello dei genitori. Non proprio un clima improntato all’assoluta sicurezza nel proprio vivere quotidiano.

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