Il Pd si scopre unito attorno a Giovanni Corbo futuro segretario “di compromesso”

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VARESE – La notizia è che il Partito democratico del Varesotto  pare abbia trovato, per dirla in politichese, una sintesi attorno al futuro segretario provinciale. Un nome che il 18 novembre, giorno in cui sono convocati a congresso i circoli del Pd, riceverà, quanto meno sulla carta, consenso unanime. Si tratta di Giovanni Corbo, sindaco di Besnate, attorno al quale si registra la convergenza delle componenti interne del partito di Maurizio Martina, convocate mercoledì sera dal segretario uscente Samuele Astuti.
Uno sforzo unitario che poggia su una sorta di bilanciamento dei pesi interni: a Corbo sarà affiancata come vice segretario la tradatese Alice Bernardoni, attuale capogruppo in consiglio comunale, già assessore all’Urbanistica, espressione dell’area vicina alla deputata Maria Chiara Gadda e al sindaco di Varese Davide Galimberti. La scelta di Corbo è comunque frutto di un compromesso e, a quanto risulta, ha prevalso sul cassanese Luca Radice, “presentato” come prima scelta dalla componente di Alessandro Alfieri, segretario regionale e attuale senatore.
Con questo ticket, come si usa dire adesso, il Pd prova a lasciarsi alle spalle un contesto di contrapposizioni che da tempo avvelena anche a Varese il clima politico del centrosinistra. Del resto, è l’unico modo per cercare di risalire la china elettorale, pesantemente negativa per i dem. Che in sede locale scontano le divisioni e le liti romane, benché nel recente passato ci abbiano messo del loro per replicare gli scenari nazionali.

Si volta pagina?

Che si volti pagina, forse è presto per dirlo. Di sicuro sono alle viste impegni decisivi, a cominciare dalle elezioni provinciali del 31 ottobre. Consultazioni di secondo livello (votano soltanto sindaci e consiglieri comunali) che hanno però un’importante valenza amministrativa, non solo o non tanto perché il mandato che sta per concludersi a Villa Recalcati è stato gestito proprio dal Pd, quanto per i futuri assetti dell’ente provincia, destinati in qualche modo a riflettersi sulle elezioni amministrative del prossimo anno. Alle urne andrà un’ottantina di Comuni del Varesotto, nessuna grande città, se escludiamo Samarate e Tradate al voto anticipato per le incompatibilità dei loro sindaci, eletti in parlamento. Amministrative in parallelo alle Europee, sulle quali il Pd si gioca molto del proprio futuro. Per Corbo e Bernardoni si profilano dunque impegni tutt’altro che irrilevanti, alla luce anche delle contrapposte spinte interne, per il momento, alla luce degli accordi sottoscritti per la segreteria, sopiti quasi obtorto collo.

Lo sciopero della fame

Samuele Astuti, attuale consigliere regionale che ha governato il Pd varesino negli ultimi cinque anni, passa dunque la mano ascrivendo a se stesso il merito di avviare la fase congressuale in modo unitario. La qualcosa, visti i precedenti e ciò che accade altrove, è già un successo.
Per la cronaca, ricordiamo che Corbo conquistò i titoli sui giornali per avere festeggiato nel 2014 la vittoria elettorale nel suo Comune con una “maratona” da Besnate al Sacro Monte e per  lo sciopero della fame per protestare contro la presenza di un numero eccessivo di profughi nel suo paese.

Pd corbo astuti – MALPENSA24