Il personaggio dell’anno? Il benefattore anonimo di Busto Arsizio

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Nella consuetudine generale di giornali e tv di nominare, a vario titolo, il personaggio dell’anno; e, di più, nella tradizione istituzionale, da riferire soprattutto ai Comuni, di premiare addirittura con la benemerenza civica i cittadini ritenuti illustri, tradizione che sempre più spesso va svilendo il suo vero significato per mancanza di candidature di prestigio, così che ci si accontenti di premiare la qualunque, pur di premiare; in base a tutto ciò, anche Malpensa24 prova ad indicare chi, in provincia di Varese, abbia il merito di fregiarsi, a suo giudizio (di certo non insindacabile come insindacabili sono certi “benemeriti” di seconda scelta delle diverse città, il cui valore è spesso da riferire alle simpatie politiche) del titolo di personaggio dell’anno.

Ebbene, la ricerca non è stata fruttuosa. Chi eccelle in questo 2022 che va a concludersi? Se qualcuno ha un’idea ce la comunichi, perché noi, in tutta sincerità, facciamo fatica a individuare un nome che faccia la differenza sul territorio. Anche se a dire il vero qualcuno c’è. Non ha un nome, però c’è. Si tratta del benefattore anonimo di Busto Arsizio, che da diversi anni, ogni anno, recapita assegni circolari ad associazioni di volontariato, non a scopo di lucro. Sono cifre piuttosto consistenti, che questo signore (o signora) fa trovare nella cassetta delle lettere di onlus, enti e istituti che si occupano di persone disabili, indigenti, fragili. Nessuno sa chi sia, o, se qualcuno lo sa, rispetta la consegna del silenzio come chiede il munifico personaggio. Per dirla in un altro modo, si tratta di una persona che fa del bene ma non vuole gratificazioni. Un personaggio manzoniano, a conferma che, nonostante tutto, “la c’è, la Provvidenza!”.

“Il bene si fa in silenzio” recita un aforisma di maniera, che poi tanto di maniera non è. Soprattutto nell’epoca dell’apparire, dove tutti, chi più chi meno, sono alla ricerca della visibilità. E non sempre per iniziative personali o collettive di solidarietà. Il più delle volte per questioni, diciamo così, di vacuità, volgarità e vanità. Invece, in mezzo a questa specie di girone infernale dell’“io esisto”, opera qualcuno che, nascondendosi, mette mano al portafoglio per aiutare i meno fortunati. D’accordo, non è il solo. Basta guardare al mondo del volontariato per considerare quanto vasta sia la comunità del bene. Ma il bustocco campione di generosità è un autorevolissimo testimonial, a suo modo, un esempio commendevole, che merita appunto la lode pubblica. Che Malpensa24 gli assegna senza condizioni, nella convinzione che egli possa fare da traino per altri che, disponendo di denaro o soltanto di tempo, si attivino sul versante della condivisione e della vicinanza. E Dio sa quanto ce ne sia bisogno.

In un contesto mondiale e non solo dominato dalla cattiveria, che tocchiamo con mano tutti i giorni e ai diversi livelli, parlare di chi pratica la bontà è già un passo avanti. Un gesto di speranza che dà sostanza alla fine di un anno complicato e, appunto, malvagio per tutto quello che ci passa davanti agli occhi. La speranza, cioè, che l’anno che sta per cominciare sia finalmente migliore.

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