Il progetto della nuova piscina di Legnano fa un buco nell’acqua per squadre e atleti

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LEGNANO – Dubbi, critiche e il timore di un nuovo esodo forzato da Legnano. Il progetto della nuova piscina comunale presentato la scorsa settimana (nella foto sopra) non piace alle famiglie degli atleti né agli allenatori delle società sportive che in via Gorizia hanno la loro sede d’allenamento 12 mesi all’anno e talvolta quella di gara. Motivo: la riduzione delle corsie nella vasca da 50 metri (sotto), ma anche le nuove vasche coperte da 25 m che non saranno sufficienti per garantire l’attività agonistica di centinaia di sportivi. Col rischio che molti siano costretti in futuro a nuotare altrove o a smettere, vista l’impossibilità di farlo. Altro capitolo delicato il futuro di AmgaSport, sia per gli 11 dipendenti che, come i collaboratori, tra poche settimane andranno incontro al cambio di gestione dell’impianto, sia per la società sportiva, stretta nell’incertezza sulla possibilità di proseguire l’attività.

«No al dimezzamento della vasca da 50 m»

«Vengo da Busto Arsizio e ho due figlie che si allenano a Legnano – ci racconta un papà – La futura riduzione da 8 a 4 delle corsie della vasca da 50 m penalizza molto squadre e atleti. Dal progetto pare che il nuovo gestore punti poco sull’agonismo. C’è un grosso punto di domanda sulla continuità della pratica sportiva, ma anche se ci fosse, non potrebbe essere garantita con gli attuali numeri di iscritti alle varie società e molti sarebbero costretti a cercare soluzioni altrove o, peggio, a mollare».

Concetti ribaditi dalla mamma di tre ragazze che sono fra i 550 sportivi che nuotano a Legnano e portavoce dei genitori di tanti altri giovani atleti. «La soluzione proposta – osserva – a livello di nuoto libero e ludico va bene, ma penalizza moltissimo le società sportive. Si crea un problema di spazi acqua: la riqualificazione della vasca olimpica riduce drasticamente le corsie, per non parlare dello scempio di ridurre l’altezza nel resto della vasca a 30 cm per destinarla ai bimbi piccoli e a una zona relax».

Un solo spazio coperto per tutti

Fra gli altri problemi sollevati, delle due vasche coperte (chiuse d’estate) una sarà profonda solo 1,2 m e pertanto non potrà avere altro utilizzo se non i corsi prescolari e scolari; mentre l’ingresso spostato su via Toselli preoccupa soprattutto le famiglie con bambini: «È una strada ad alta percorrenza – fa notare un’altra mamma – presumo che faranno una passarella o un sottopasso, non è pensabile un attraversamento semaforico a raso per tutti. E a noi che veniamo da fuori viene da chiederci dove metteremo le auto quando sul piazzale c’è il Luna Park, ovvero 3-4 mesi all’anno».

In questa stagione gli sportivi possono nuotare nell’intera vasca olimpica fino alle 10.00 del mattino, quando la piscina apre al pubblico, sotto il tendone che resterà sempre chiuso, con qualche problema di ossigeno (e annessi malori) per qualcuno, specie nelle ore più calde. Così fino ad agosto, quando l’intero impianto chiuderà. La speranza è che riapra al massimo entro il 20-25 settembre per consentire agli atleti di prepararsi per le prime gare di novembre.

«Così muore un polo sportivo d’eccellenza»

«È triste vedere ridotto così quello che per almeno 50 anni è stato un polo agonistico d’eccellenza – è lo sfogo di Gianni Leoni, responsabile sportivo e direttore tecnico della squadra di AmgaSport (qui sopra, come si presenta oggi la vecchia vasca ludica) – Nessuno di noi allenatori è stato mai interpellato per avere un parere su che cosa fare nel nuovo impianto. Con 4 sole corsie da 50 m a disposizione dovremo ridurre tantissimo i numeri degli iscritti, ma le società di nuoto stanno in piedi con le quote di iscrizione, non ci sono sponsor né altre risorse. In estate, poi, non potremo fare nulla, se non prima e dopo l’orario di apertura al pubblico.

«A Legnano c’è una voglia di fare sport che a Busto Arsizio non avevo mai visto. Anche i piccolini sono aumentati nonostante non ci sia una scuola di nuoto. Solo noi contiamo 178 atleti, poi ci sono Rari Nantes, Nuotatori del Carroccio, il Team Legnano Nuoto che fanno sincro, pallanuoto e master amatoriale: dove li metteremo? Abbiamo tante promesse, alcuni nella nazionale giovanile. Ma senza corsie a sufficienza non andranno da nessuna parte. Già la lunga attesa di un progetto è stata deleteria per tutto il movimento natatorio locale, se poi la soluzione è questa…».

«Così il nuoto – gli fa eco Angelo Tozzi, ex olimpionico e preparatore atletico, fra gli altri, del campione olimpico e mondiale Massimiliano Rosolino – diventerà uno sport elitario o commerciale. È la morte del nuoto ad alto livello, anche pallanuoto e sincro non li puoi più fare».

La giusta soluzione? Eccola

Coach Leoni indica quella che per lui sarebbe stata la giusta soluzione «per la città e per il movimento sportivo legnanese: una vasca da 50 m con un pontone mobile a metà per dividere le 8 corsie in 16 da 25 m ciascuna, il che permetterebbe di fare gare e partite senza problemi; in alternativa, un aumento delle corsie da 25 m nelle vasche coperte, ma non in acqua bassa 1,2 m o meno, e aperte anche d’estate per le squadre; un bordo vasca ampio, per le gare vengono anche in 500-600 più i familiari e servono anche gradoni con una capienza sufficiente per accogliere tutti; una vasca separata per l’arrivo degli scivoli, come separata dalla vasca da 50 m dev’essere anche la vasca bassa per i bagnanti con getti e altro. E poi una palestra, che ormai c’è in tutti gli impianti natatori».

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