Il successo di BABook, l’assessore Maffioli: “Busto, una città che legge. E cresce”

busto maffioli babook
Al teatro Sociale, Manuela Maffioli introduce la serata conclusiva di BABook con Federico Rampini, autore di Suicidio Occidentale

di Manuela Maffioli*

“BABook, il” Festival del libro e dell’editoria” di Busto Arsizio, alla sua seconda edizione , si è concluso domenica sera con un doppio appuntamento di grande rilievo: al Teatro Sociale l’incontro con Federico Rampini, in Biblioteca la conferenza di Jacopo Stoppa sul racconto della peste, nei secoli, per immagini.

Si è concluso tagliando il traguardo delle oltre 1300 persone presenti agli incontri, cui vanno aggiunte almeno un centinaio di richieste che non siamo riusciti a soddisfare per esaurimento posti. Una “maratona letteraria”, che ha portato in città 35 autori, per un totale di 27 incontri, cui vanno aggiunti una passeggiata letteraria, due laboratori, una conferenza, un reading e 3 mostre di libri (antichi, storici e d’arte). Un bouquet di occasioni, una pluralità d’offerta, che ha cercato di incontrare il maggior numero di interessi possibili.

A “BABook”, organizzato con il prezioso sostegno di FNM Group, main sponsor della manifestazione, si è parlato a un pubblico adulto, ai ragazzi e ai bambini. Si è parlato di letteratura, arte, design, sport, musica, identità, fotografia, maternità, educazione, crescita, lavoro, archeologia industriale, attualità, geopolitica…

Durante il Festival, ma anche nell’ambito della “Rassegna di poesia” dedicata a Marisa Ferrario Denna che lo ha preceduto, si sono alternati talenti diversi: voci e professionalità giovani, in fase di affermazione, e “autorità” in materia. Complice la contiguità (voluta) con il “Salone del libro di Torino”, da Busto sono passati, tra gli altri, Federico Rampini, Daria Bignardi, Gemma Calabresi, Stefania Andreoli, Massimo Fini, Antonella Boralevi e tanti altri.

Tutti gli autori, però, in ogni caso, hanno lasciato in città traccia di sé. Negli spazi che hanno animato e nelle menti e nelle coscienze di chi li ha ascoltati e vi si è confrontato Se oggi sul Festival è calato il sipario, resta infatti viva l’eco delle parole. Strumento e veicolo di contenuti. Stimolo alla riflessione e, dunque alla crescita. E, con essa, l’eco degli applausi, delle risate, della commozione, delle tante domande poste, mai banali.

Ecco l’altra faccia del Festival: il pubblico, spesso venuto a Busto da fuori, anche di parecchi chilometri. In una “Città che legge”, riconosciuta dal Ministero, e che ha sottoscritto il nazionale “Patto per la lettura”.

Se la manifestazione è il risultato del lavoro, della passione, della competenza di una grande squadra riunita e coordinata dall’Amministrazione comunale nel “Tavolo Letteratura” (abbiamo il vanto di: 8 librerie, 9 case editrici, due biblioteche e due associazioni impegnate nella promozione della lettura), il suo vero successo sta nella partecipazione di un pubblico numeroso e attento, preparato, partecipe. Destinatario di un’offerta di cui ha generosamente confermato la bontà. Consolidando una nostra profonda convinzione: che la cultura sia una necessità e che la lettura debba essere un “vizio” da non combattere, un nutrimento costante. Con il desiderio, anche attraverso il grande progetto “Reading Busto”, di cui “BABook” fa parte, di riuscire ad avvicinare sempre più lettori e di crearne di nuovi. Rendendoli consapevoli che un libro (ma anche più di uno) può davvero cambiare la vita.

*Vicesindaco e Assessore a Cultura e Identità di Busto Arsizio

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