Il Volo Padano di Speroni: quarant’anni di Lega in un libro. Tra chinotti e cravattini

BUSTO ARSIZIO – Quarant’anni di Lega «riletti attraverso i racconti inediti di un personaggio unico e importante, che quel tragitto lo ha coperto tutto quanto, spesso da protagonista: Francesco Enrico Speroni». È “Il volo padano”, il nuovo libro di Marco Linari “con Francesco Speroni”: 450 pagine per ripercorrere la storia del movimento fondato da Umberto Bossi il 12 aprile 1984, di cui il bustocco Speroni, già ministro, senatore e quattro volte europarlamentare, è stato uno dei pilastri storici.

Il ritorno in via Culin

Il libro, già in vendita su Amazon, verrà presentato ufficialmente il 7 aprile al Museo del Tessile, con un’anticipazione stampa sabato 23 marzo, nella sede di via Culin a Busto Arsizio che Speroni ha smesso di frequentare dopo il “caso” del senso unico di via Galvani. «Ma ci sono andato per rinnovare la tessera – ammette l’ex segretario cittadino – resto contrario a certe scelte, ma soprattutto a certe metodologie, però in campagna elettorale non potrò non dare il mio contributo». Anche perché è un momento di crisi per la Lega: «Non guardo ai sondaggi ma ai risultati, e in Abruzzo la Lega ha avuto un ulteriore calo – sottolinea Speroni – è vero che la politica è fatta di alti e bassi, ma da un bel po’ la Lega scende e basta. Qualcosa andrebbe fatto».

Salvini sì, Salvini no?

Qualcuno ipotizza di cambiare il segretario, ma per Speroni «non è una questione di persone, ma di scelte e di linea politica». Ed è su questo che «bisogna fare una riflessione», più che sulla leadership di Salvini, che è «il segretario che ha avuto il successo più alto» in questi quarant’anni di Lega. Anche perché per Speroni non basta tornare a parlare di Nord: «Il momento di maggior successo nella storia della Lega è stato quando c’è stata la Lega nazionale, con il 30 e passa per cento delle Europee 2019. Non è quello che ha fatto perdere il consenso» .

Gli aneddoti di Speroni

«La sa quella del chinotto con Scalfaro?». Speroni è generoso con gli aneddoti quando parla del libro “Il volo padano”, che definisce «un racconto trascritto sulla base di ore e ore di registrazione» con Marco Linari, giornalista e scrittore, di Busto Arsizio come lui, che lo aveva intervistato centinaia di volte quando era una firma di punta de “La Prealpina”. «Non racconto segreti e retroscena ma non è nemmeno solo una cronistoria, che sarebbe stata noiosa – rivela l’ex ministro – ci sono anche tanti aneddoti curiosi che racconto ai militanti nelle feste della Lega». Infatti Linari rivela che «si parla di secessione, di gesti dell’ombrello, di corse in macchina a folle velocità, di improbabili cravatte per aggirare le norme del Senato, di volantinaggi abusivi, incursioni con le bombolette spray, nasi da pagliaccio sfoderati in parlamento e notti brave attorno al fumo del sigaro di Umberto Bossi».

Il chinotto con Scalfaro

Ma anche del chinotto con Scalfaro, quando Speroni era al Quirinale per le consultazioni dal Capo dello Stato insieme a Bobo Maroni: «Il colloquio durò più a lungo del previsto e i giornalisti fecero un sacco di congetture sul motivo. Ma in realtà avevo ordinato un chinotto e al bar del Quirinale non ce l’avevano, così eravamo rimasti più tempo solo per aspettare che trovassero un chinotto, probabilmente in un bar vicino». Oppure il primo contatto con Berlusconi prima dell’alleanza elettorale del ’94, quando “la batteria” del Viminale (il centralino che passa le chiamate tra politici e istituzioni, ndr) chiamò Speroni annunciando “c’è Villa San Martino” e lui non sapeva che fosse la residenza di Silvio ad Arcore. «Poi con Maroni siamo andati giù ad incontrarlo, la prima volta con la mia macchina, la seconda con quella di Bobo, e solo la terza volta c’era anche Bossi».

I motivi

Sul perché ha intrapreso questa avventura con Francesco Speroni invece Marco Linari svela due motivi. «Innanzitutto mi affascina tantissimo la storia della Lega, che è il più vecchio partito presente in Parlamento: è anche la storia delle nostre terre, e Speroni è una persona che da tecnico del volo di Alitalia è diventato ministro, senatore ed europarlamentare. E poi rispetto alla stragrande maggioranza dei leghisti della vecchia guardia, che se ne sono andati via per fondare altri movimenti (come Leoni e Castelli), Francesco Speroni è rimasto in Lega e ha guadagnato una sorta di immunità interna: può raccontare quel che vuole».

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