Chiudono le filiali Bper, i sindaci di Jerago e Casorate scrivono al prefetto di Varese

jerago casorate bper lettera prefetto

CASORATE SEMPIONE/JERAGO CON ORAGO – «Il sentimento prevalente tra i nostri cittadini è di profonda delusione e preoccupazione». Si chiude così la lettera che i sindaci Dimitri Cassani (Casorate Sempione) ed Emilio Aliverti (Jerago con Orago) hanno indirizzato al prefetto di Varese, Salvatore Pasquariello, e ai vertici della Banca Bper, già al centro di lamentele dopo le chiusure di ben sette filiali a marzo. Un invito a «considerare alternative concrete» in merito all’annunciata chiusura totale – prevista per dicembre – delle due filiali che si trovano nel centro dei Comuni firmatari (a marzo, peraltro, era già stata chiusa la frequentatissima filiale di Gallarate Cascinetta, che a sua volta aveva assorbito la clientela dello sportello di Cavaria, chiuso in precedenza). E quindi di «rivedere tale decisione».

Il valore delle filiali

Le rispettive filiali «hanno rappresentato da sempre un cardine fondamentale per i nostri cittadini», recita la lettera. Con riferimento alle 500 imprese e attività commerciali del territorio, per le famiglie e soprattutto per i tanti anziani che abitano e vivono nei due centri. «La loro chiusura avrebbe un impatto profondo e immediato su circa 11mila abitanti, 4mila famiglie e oltre 1.600 ultra 70enni. Lasciandoli senza un punto di riferimento cruciale». Ecco perché «ci stupisce la decisione». Considerando poi che «le esigenze dei nostri cittadini, in particolare anziani e disabili, sembrano essere state trascurate. Allo stesso modo la necessità quotidiana di uno sportello fisico per le nostre imprese, le nostre attività commerciali, i nostri tanti artigiani, non può essere sottovalutata e liquidata con un comunicato a mezzo stampa e qualche presunta agevolazione logistica».

Decoro a rischio

Alle necessità logistiche, si aggiungono anche quelle estetiche. «La posizione centralissima di entrambe le filiali – tra qualche mese completamente abbandonate e vuote – comporterà, indiscutibilmente, anche problematiche legate al decoro urbano: è evidente che le nostre amministrazioni si adopereranno senza sconti affinché ottemperi ai propri obblighi e assicuri cura, decoro e pulizia degli immobili e delle pertinenze». Senza dimenticare che i due punti Bper «hanno anche un significativo valore storico e strategico per i nostri paesi». Dati alla mano: «Vantano un reddito pro capite superiore alla media provinciale e una vitalità umana e imprenditoriale che i Comuni limitrofi evidenziano e ci invidiano: prova ne è quanto sta in questi giorni accadendo proprio agli sportelli delle due filiali, dove clientela attonita, amareggiata e delusa, non fa che evidenziare la volontà di abbandonare il vostro istituto, magari dopo decenni di rapporto umano e fiducia consolidati».

La richiesta di un’alternativa

Dopo il Covid si è riscoperto il «valore degli esercizi di vicinato e delle realtà a chilometro zero», ricordano i due sindaci. «Auspichiamo dunque che questa decisione possa essere riesaminata alla luce di tali valori, chiediamo con insistenza che la direzione generale di Bper Banca possa rivedere la scelta». E quindi «considerare alternative concrete alla chiusura totale, innanzi tutto garantendo come la permanenza di uno sportello Atm funzionante 24 ore su 24 e abilitato all’erogazione dei servizi fondamentali».

jerago casorate bper lettera prefetto – MALPENSA24