Jerago con Orago, il Comune acquista 10 saturimetri per i positivi al Covid

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JERAGO CON ORAGO – Il Comune di Jerago con Orago ha acquistato 10 pulsossimetri, detti anche “saturimetri”, da mettere a disposizione dei casi sintomatici in paese. Lo rende noto il primo cittadino Emilio Aliverti, dopo una riunione del Coc (Centro operativo comunale) insieme all’assessore ai Lavori Pubblici, Giorgio Ginelli, e alla Protezione civile, che si occuperà di coordinare la sistemazione dei dispositivi per misurare l’ossigenazione nel sangue. L’iniziativa è stata supportata dal coordinatore del negozio di ortopedia Caporali di Cavaria, Nicola Busata, «che in tempi rapidi ci ha fornito il materiale», aggiunge il sindaco. Negli ultimi giorni, i casi positivi sul territorio sono sensibilmente aumentati. Così Jerago con Orago decide di fare la sua parte. Come specifica Aliverti: «Ci siamo interrogati su come supportare la rete dei medici di base e incentivare il monitoraggio. Mi auguro che questi strumenti possano essere sfruttati il più possibile, per dare maggiore tranquillità ai pazienti».

Uno strumento di automonitoraggio

emilio alivertiCon la seconda ondata, il carico di lavoro che si riversa sui medici di base ha subito un’impennata. L’amministrazione però è intervenuta con «un’iniziativa originale», come specifica il sindaco. «Questi elementi sono destinati ai sintomatici che non possono ancora essere ricoverati, ma che, secondo i medici, necessitano di uno strumento di automonitoraggio». Il pulsossimetro è lo strumento ideale, perché permette al paziente «di misurare il livello di ossigenazione del sangue, di fornire al medico o al care-giver la lettura dei valori e, sulla base delle indicazioni fornite dai dottori, di chiedere l’eventuale intervento di un’ambulanza. Ovviamente solo in caso di effettivo bisogno», spiega Aliverti.

Logistica e gestione. Come funziona?

La logistica è affidata alla Protezione Civile. Saranno loro a consegnare al paziente «l’apparecchio di misurazione sanificato, per poi ritirarlo una volta utilizzato, tenendo traccia dei dispositivi distribuiti», specifica Aliverti. La gestione delle operazioni sarà invece in mano ai medici, che dovranno «istruire il paziente sulle modalità di utilizzo del dispositivo e su come comunicare i valori misurati». I dottori – o i care giver assegnati – avranno a disposizione un numero dedicato a cui rivolgersi per richiedere la consegna al domicilio del paziente.

Un lavoro di squadra

Attualmente i positivi a Jerago con Orago sono 28, venti di questi sono sotto i 60 anni. «Alcuni stanno bene, mentre altri sono altalenanti», non nasconde il primo cittadino. «Ho parlato con ciascuno di loro e da qui è nata l’idea di dare il via a questa iniziativa. Che è stata realizzata con spirito di massima collaborazione, consapevoli della necessità di mettere in campo tutte le forze possibili. Un lavoro di squadra, per ascoltare tutti: dai pazienti ai medici impegnati in prima linea negli ospedali della provincia». Conclude così: «Il progetto si aggiunge alla messa a disposizione della sala civica comunale per l’imminente campagna vaccinale».

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