La Lombardia riparte col Piano Marshall da 3 miliardi: via libera dal Pirellone

MILANO – Passa all’unanimità in Consiglio regionale il pacchetto da tre miliardi di investimenti per far ripartire la Lombardia dopo l’emergenza Covid-19. La proposta di legge 121, di cui è stato relatore il consigliere regionale leghista di Sesto Calende Marco Colombo, stanzia risorse eccezionali nel triennio 2020-2022 per lanciare quello che il governatore Attilio Fontana aveva ribattezzato come il Piano Marshall per la Lombardia. Sanità, infrastrutture, viabilità, sviluppo sostenibile, dissesto idrogeologico e digitalizzazione sono i temi su cui la Regione punterà per risollevarsi dopo il lockdown.

Le misure

Tre miliardi per lo sviluppo, un pacchetto di risorse destinato agli investimenti per fronteggiare l’impatto economico legato all’emergenza scaturita per il COVID -19. Queste le misure previste nel dettaglio: 400 milioni di euro subito disponibili per le opere pubbliche degli enti locali immediatamente cantierabili entro il 31 ottobre (51 milioni per le province e 348 milioni per i Comuni), 2 miliardi e 470 milioni per interventi per la ripresa economica, 130 milioni per investimenti strategici. Inoltre il provvedimento stanzia 10 milioni di euro per la produzione di dispositivi medici e di dispositivi di protezione individuale e 82 milioni di euro per i bonus da attribuire (previa autorizzazione del governo centrale) al personale sanitario che ha combattuto in prima linea l’emergenza Coronavirus. Le risorse sono ripartite nel triennio: 83 milioni nel 2020, 2 miliardi e 787 milioni nel 2021 e 130 milioni nel 2022.

Il relatore

marco colombo lega regione tasseUna scelta simbolica, quella del consigliere regionale leghista di Sesto Calende Marco Colombo, guarito dal Covid-19 dopo aver trascorso anche qualche giorno ricoverato all’ospedale di Circolo di Varese in terapia sub-intensiva, con un respiratore attaccato. Lo ha ammesso lui stesso, nel suo intervento al Pirellone: «Penso di essere stato scelto come relatore anche per questa testimonianza, di come, grazie alla determinazione, al rispetto delle regole e all’aiuto del nostro bravissimo personale sanitario, si possa sconfiggere questa malattia. Purtroppo molti non ce l’hanno fatta, ahimè sono mancati tantissimi nostri cittadini, a loro vanno le nostre preghiere o il nostro ricordo. Per loro dobbiamo andare avanti, credere ancor di più in questa Regione, ed in questa legge che vuole porre le basi per la sua ripartenza». Colombo parla di una legge «coraggiosa perché rappresenta un acceleratore per la ripresa economica».

I due Mario

Nel suo discorso l’ex sindaco di Sesto cita Mario Draghi: «Conoscenza, coraggio e umiltà», le qualità riferite lo scorso anno all’università Cattolica dall’ex presidente della BCE (che al suo vicesegretario Giancarlo Giorgetti piacerebbe tanto appoggiare come premier di un governo di salute pubblica) sono le stesse «con le quali il Presidente Fontana amministra la Lombardia, come dimostra questa legge». E cita monsignor Mario Delpini, l’Arcivescovo di Milano e quell’«umanesimo lombardo» esaltato nella sua visita in Consiglio regionale, ma anche il richiamo, sottolinea Colombo, al rischio di un eccessivo Milanocentrismo: «Non si può avere uno sguardo solo su Milano». Infatti la legge 121 «mette nelle mani degli enti locali 400 milioni, soldi che saranno spesi direttamente dai sindaci che amministrano il territorio e dunque ne conoscono le urgenze e le esigenze. Mettiamo ulteriori risorse inoltre per incrementare gli incentivi al personale sanitario: in questo modo la giusta e generosa Lombardia vuole dimostrare loro non solo grande riconoscenza ma anche forte vicinanza».

Gli emendamenti accolti

La proposta di legge è stata oggetto di confronto tra le forze politiche e la giunta, tanto che su 122 emendamenti inizialmente presentati, quasi tutti dalle minoranze, dopo il recepimento di una serie di indirizzi da parte della maggioranza un’ottantina di proposte sono state ritirate prima dell’inizio delle votazioni. Tra quelle accolte, l’ordine del giorno del PD sul coinvolgimento delle commissioni consiliari e dei territori e quello del M5S per una programmazione coordinata per la sicurezza sui luoghi di lavoro, così come la richiesta di Forza Italia di sospendere per il 2020 le tasse di successione per gli eredi di vittime del Covid-19, quella di FdI sulla maggior flessibilità dei congedi parentali e quella della Lega che impegna a privilegiare le amministrazioni comunali della prima “zona rossa” e quelle con il più alto tasso di mortalità.

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