Tagliati i centri vaccinali minori. La rabbia della Fondazione Sant’Erasmo di Legnano

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LEGNANO – Stop ai centri vaccinali meno attivi. Peccato che fra essi vi siano compresi anche quelli in luoghi particolarmente delicati, come le Rsa. Lo denuncia la Fondazione Sant’Erasmo di Legnano. «Nella mattinata odierna, martedì 20 aprile – informa la Fondazione che gestisce la Rsa su corso Sempione – abbiamo ricevuto da Ats Città Metropolitana la circolare regionale per la “riorganizzazione dei centri vaccinali”. La circolare, a firma del nuovo direttore Welfare di Regione Lombardia, Giovanni Pavesi, prevede che dal prossimo 23 aprile i centri vaccinali con scarsa attività di somministrazione “non siano più riforniti”. Fra questi centri è stata ricompresa la Rsa Sant’Erasmo che, dall’inizio della campagna vaccinale ad oggi, ha già somministrato 527 dosi di vaccino a beneficio di ospiti, operatori, personale esterno dei servizi continuativi, volontari».

Frigoli: «Noi disponibili, la Regione no»

Proprio in questi giorni la Fondazione stava avviando la campagna vaccinale sugli utenti della Rsa aperta. «Il tutto – sottolinea il direttore generale, Livio Frigolia costo zero per il sistema sanitario regionale, cioè senza caricare né i costi di somministrazione (operatori e materiale sanitario), né le spese per l’approvvigionamento dei vaccini (che siamo sempre dovuti andare a ritirare nell’hub a nostro carico). Non solo: ci siamo già anche resi disponibili ad estendere il nostro campo d’azione al resto della cittadinanza». Invece, sembra che Regione Lombardia abbia tutt’altri piani.

Godano: «Ripensateci, per il bene di tutti»

Come la Rsa Sant’Erasmo ci sono altre decine, «forse centinaia» di altre strutture assistenziali sparse sul territorio che, a partire da venerdì prossimo, non potranno più gestire la campagna vaccinale. È prevedibile che questo comporterà non poche complicazioni. A partire proprio dalle case di riposo e i loro ospiti, che in ingresso dovranno essere dirottati a chissà quale grande centro vaccinale, dove magari andare incontro a rischi d’infezione, e al rientro potrebbero mettere a repentaglio l’intera comunità della Rsa, nonostante il dovuto isolamento di dieci giorni. Non mancheranno poi i disagi per il territorio, già oggi mortificato da uno smistamento dei vaccinandi, compresi quelli fragili, al di fuori di esso.

Il presidente della Fondazione, Domenico Godano, si augura che «prevalga il buonsenso. Troppo spesso le autorità hanno sottovalutato il ruolo e l’importanza delle Rsa. Confido che la Regione riesca ad inquadrare la funzione e l’utilità che le Rsa possono garantire al sistema sanitario e ai cittadini lombardi. Spero solo – conclude Godano – che avvenga al più presto, per il bene di tutti».

Dal sindaco di Cuggiono la conferma: il centro vaccinale locale sarà presto chiuso

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