La rimonta pazzesca del Busto 81, il segno della croce per Ibra

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La domenica calcistica appena trascorsa ha lasciato in eredità, nei radar di M24, una serie di imprese degne di essere raccontate. Se la Pro Patria dello stratega Ivan Javorcic ha saputo festeggiare con un meritato successo il ritorno in serie C (2-1 sulla Pistoiese con reti tigrotte di Mastroianni e Gucci), in Eccellenza non sono mancate le piacevoli sorprese. Il Legnano di Giampiero Erbetta ha acciuffato in 10 contro 11 il Fenegrò all’ultimo assalto (la punizione vincente di Grasso, valsa il 2-2 allo scadere, ha evitato di rovinare la prima al “Mari”), mentre la Castellenzese di Fiorenzo Roncari si è aggiudicata il derby con l’Union Villa Cassano con un 2-0 griffato Urso e Gibellini. Ma la vera impresa della giornata si è vissuta al “Chinetti” di Solbiate Olona, dove il Busto 81 di Danilo Tricarico – sceso in campo ancora con la maglia biancorossa – è riuscito a dar vita ad una rimonta pazzesca, passando dallo 0-3 del primo quarto d’ora di gioco al 4-3 finale sulla Varesina (che mercoledì, nel recupero di campionato, riceverà la Castellanzese).

Avvio shock

“Nella mia carriera – spiega il capitano bustocco del Busto 81 Michele Ferri, ex serie A con Cagliari, Palermo ed Atalanta – non mi era mai successo una cosa del genere. Seppur in formazione rimaneggiata, per via di diverse assenze, l’avvio è stato davvero un incubo: sembravamo di burro, completamente in balia degli avversari. I giocatori della Varesina entravamo da tutte le parti”.

La remuntada

“Quando, dal possibile 0-4 (gol annullato per off side), ci siamo invece ritrovati sul 3-1 grazie ad una rete su palla inattiva, in tutti noi si è riaccesa improvvisamente la luce, dopo un blackout totale. Con un accorgimento tattico (dall’iniziale 3-5-2 al più ordinato 4-4-2), abbiamo letteralmente svoltato la partita, riducendo nuovamente le distanze. Il rigore sbagliato sul finire di frazione non ci ha minimamente scoraggiati, perché a quel punto eravamo tornati padroni della gara. E la ripresa, in cui abbiamo segnato la rete del pari e poi del sorpasso (doppietta per Castagna ed eurogol dell’albanese classe 2000 Shullani – ndr), lo ha soltanto confermato”.

Ibra 500

A proposito di eurogol, pensando all’ultima prodezza di Ibra a Toronto (valsa la rete numero 500 nella carriera del fuoriclasse svedese), il capitano del Busto 81 Michele Ferri ci svela una curiosità: “Mi è capitato di dover curare Ibra con le maglie di Cagliari, Palermo ed Atalanta: mi sento di dire che è stato in assoluto l’attaccante più difficile da marcare, il più forte di tutti. Dotato di uno strapotere fisico devastante, ma anche di una tecnica sopraffina: insomma un campione completo. Quando Ibra decide di giocare, c’è solo una cosa da fare: il segno della croce“.

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