La tecnologia (non) ci salverà

pellerin tecnologia computer

di Ivanoe Pellerin

Cari amici vicini e lontani, questa riflessione è nata leggendo e meditando su come la tecnologia stia invadendo non solo tutte le attività dell’uomo ma stia contaminando persino il suo pensiero. G. K. Chesterton scriveva: “Quando gli uomini non credono più in Dio non è che non credono più a nulla. Credono a tutto.” A me pare che questa epoca manipolata in buona parte dalla tecnologia corra il grande rischio di affidarsi ad essa credendoci ciecamente e abbassando così una critica sensata.

La rivoluzione scientifica svetta in questo periodo storico come affermazione umana, ha abbracciato tutta la nostra realtà ma sappiamo bene che non può spiegare il mistero dell’uomo ed anche quello che afferma non sempre convince il mondo. Certo Galileo ha alzato il telescopio al cielo e ha visto cose che noi umani non ci saremmo immaginati; i fisici analizzano gli spettri degli elementi, radunano gli atomi e aprono le porte al mondo quantistico (C. Rovelli). Tuttavia sapete bene che la scienza non convince i terrapiattisti, coloro che affermano che l’atterraggio di Neil Armstrong sia stata una montatura, coloro che ritengono che le scie chimiche portino non so quali malanni e coloro che sono convinti di altre amenità di questo genere. Tutto ciò dimostra quanto gli uomini abbiano bisogno di credere.

Almeno nel mondo occidentale con la sua secolarizzazione invadente la religione ha perso una gran parte della sua affermazione. “Sul fatto che qualcosa dentro di noi stia morendo, nessuno, penso, ha più dubbi: lo sentiamo perfettamente, è un rumore sordo persistente, … che ritma funereo le nostre giornate e che deriva dalla consapevolezza delle sempre più incombenti minacce: la guerra nucleare, l’emergenza climatica, lo scollamento fra generazioni… le migrazioni così massicce di popoli da generare una “deriva dei continenti”, l’uso dell’intelligenza artificiale assai facilmente trasformabile in abuso …” (Vito Mancuso, La Stampa 8 aprile 2023).

Più che nella scienza poniamo la nostra fiducia nella tecnologia tanto che Umberto Eco ripeteva come fosse una nuova forma di magia. Eppure. Eppure noi ci crediamo tanto che Chiara Valerio, scrittrice e conduttrice radiofonica, presenta il suo nuovo libro pubblicato da Einaudi, dal titolo quanto mai esplicativo: “La tecnologia è religione”. Forse gli uomini si allontanano dalla religione e da Dio ma cercano altre divinità? Forse il computer? Forse il calcolatore? È questo il prossimo futuro?

pellerin tecnologia computer
Ivanoe Pellerin

Cari amici vicini e lontani seguendo questo pensiero mi è tornato alla memoria un libro quanto mai attuale: “La macchina di D.I.O.”. Non è una provocazione né tanto meno un’offesa ai credenti. È il titolo di un libro di fantascienza del 1972 di David Gerrold (pseudonimo di Jerrold David Friedman, Chicago, 24 gennaio 1944) con il quale ricevette in quegli anni lontani la prima candidatura quale miglior romanzo sia al premio Nebula sia al premio Hugo, prestigiosi premi della letteratura fantascientifica a livello internazionale. Per chiarire D.I.O. sta per Dispositivo Informatico Omniscente.

Ecco la storia. Harlie era il più avanzato computer del mondo, suoi circuiti erano così simili a quelli del cervello umano che erano capaci non soltanto di risolvere i problemi più complessi, ma anche di fornire giudizi autonomi, di porre domande, di pensare in maniera indipendente. Ma da qualche tempo, Harlie aveva cominciato a manifestare lunghi periodi di incoerenza e questo poneva a Auberson, lo scienziato che lo aveva programmato, gravi problemi, tanto più che i membri del consiglio di amministrazione della società a cui Harlie apparteneva lo avevano posto davanti a un aut-aut: o il computer cessava di comportarsi in modo irrazionale e diveniva di qualche utilità per la compagnia o l’intero progetto sarebbe stato abbandonato e Harlie smantellato. Auberson aveva spiegato a Harlie quale pericolo correva e gli aveva detto di programmare qualcosa per sé stesso che potesse renderlo utile. Tuttavia, neppure nei suoi sogni più folli, o nei suoi incubi, lo scienziato avrebbe potuto immaginare la terrificante risposta che il Computer gli avrebbe, alla fine, fornito. Non vi racconto la tessitura del romanzo e di come la relazione fra Harlie e il suo programmatore prenda una piega inaspettata.

Ricordate certamente HAL 9000, il supercomputer di bordo della nave spaziale Discovery nel film “2001: Odissea nello spazio” di Stanley Kubrick, tratto dall’omonimo libro di Arthur C. Clarke. Il suo nome è l’acronimo per “Heuristic ALgorithmic” (“algoritmo euristico”). HAL 9000 si ribella e minaccia l’uomo. L’uomo ha creato il calcolatore perché lo serva, perché gli apra le strade della conoscenza, lo ha concepito in modo che gli somigli il più possibile ma, proprio per questo, alla fine lo teme. Il computer, il più potente, il più raffinato sul piano tecnologico non è dotato di auto coscienza, non è un uomo. Gli algoritmi possono essere i più sofisticati e possono processare un numero infinito di problemi molto complessi ma alla fine non possono decidere su ciò che è bene e su ciò che è male, su ciò che è giusto e su ciò che è ingiusto.

Frederic Brown ha scritto una breve ma inquietante novella. Narra di un giorno nel quale gli umani che avevano conquistato la galassia ed un numero straordinariamente grande di pianeti e li avevano riempiti di calcolatori con tutto lo scibile che fino ad allora era stato possibile immagazzinare, dovevano con un gesto simbolico trasmesso in universo-visione riunire tutti questi saperi. Lo scienziato era davanti al grande schermo ed era in procinto di abbassare la leva. L’uomo col camice abbassa la leva e digita la domanda che era nel pensiero di tutti: “Esiste Dio?”. Un lampo di luce incenerisce la scena e sullo schermo appare una scritta: “Adesso si!”.

Cari amici vicini e lontani, credo davvero che occorra seriamente meditare sulla speranza incondizionata verso la tecnologia ed occorra ripensare e ritrovare la fiducia nell’uomo e nella sua umanità, nonostante tutti i suoi errori.

pellerin tecnologia computer – MALPENSA24