Lago Maggiore sempre più asciutto (-20 cm). Folli punta il dito contro i piemontesi

Lago maggiore secca folli

SESTO CALENDE – L’allarme è serio perché la mancanza di acqua è visibile a occhio nudo. Oggi, 20 agosto, l’altezza sullo zero idrometrico del Lago Maggiore è pari a -20 centimetri. «Se non piove le grandi navi saranno costrette a fermarsi. E quando si arriva a -40 i problemi ci sono per tutti: per la navigazione, per l’ambiente e per l’agricoltura». A dirlo è la voce autorevole di Alessandro Folli, presidente del Consorzio Est Ticino Villoresi. In pratica è colui che gestisce le acque di tutta la Lombardia. «Davvero qualcuno vuole correre questi rischi per avere un metro in più di spiaggia davanti al proprio albergo?»

L’accordo di Parma

ALESSANDRO FOLLI est ticino villoresi
Alessandro Folli

Per capire cosa sta succedendo bisogna tornare indietro di qualche mese. «Quest’anno eravamo partiti bene, con l’accordo di Parma che sanciva il mantenimento del lago a +1,35 cm», spiega Folli. «Nessuno avrebbe avuto problemi. Non si è capito invece perché i sindaci della sponda piemontese e qualche altro abbiano ottenuto al ministero la riduzione di 10 centimetri». In una notte il lago è stato svuotato e «i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Per fortuna c’è stata qualche precipitazione, altrimenti per le coltivazioni sarebbero stati guai pesantissimi». Il Maggiore è asciutto come non lo si vedeva da tempo. I dati di rilevamento a Sesto Calende parlano chiaro: l’altezza sullo zero idrometrico è pari a -20 cm, l’afflusso (portata in ingresso al lago) è di 98.3 m3/s, il deflusso (portata in uscita dal lago) è di 144 m3/s.

 Equilibrio precario

«Negli anni scorsi – continua Folli – la gestione del lago è stata ottima. Nessun paese è stato allagato: sfido chiunque a dire che il livello a 1,35 è pericoloso. La gestione delle acque non può essere valutata soltanto sotto il profilo turistico. Io ho grande rispetto per gli albergatori, ma il Maggiore non ha le spiagge del Garda e mai le avrà. Bisogna tenere l’acqua più alta. Se qualcuno vuole guadagnare una fila di ombrelloni non ci può andare di mezzo l’ambiente, la navigazione e l’agricoltura. E’ una questione di sicurezza oltre che economica. Stiamo parlando di 10-12 mila aziende agricole che valgono il 15% del prodotto lordo dell’intero sistema economico del Paese. E’ da incoscienti non discuterne».

Il Po è ancora peggio

Senza lo svuotamento di 10 centimetri, oggi il lago sarebbe nei suoi valori medi stagionali. E anche i fiumi godrebbero di maggiore salute, visto che il Ticino a Bereguardo segna -131 cm e il Po, a Ponte Po, addirittura -148,5 cm. «E scenderanno ancora», conclude Folli. «Io non posso che ringraziare il Consorzio Ticino, a partire dalla direttrice Doriana Bellani, che grazie alla loro grande esperienza sono riusciti a limitare i danni alle coltivazioni del Basso Pavese e della Lomellina. Mi auguro però a  settembre la convocazione di un tavolo per trovare soluzioni, che sono sempre state trovate. Siamo in una situazione di rischio. Non esiste solo il turismo».

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