Legnano, 60milavitedasalvare festeggia 10 anni di formazione. Anche nelle scuole

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LEGNANO – L’associazione 60milavitedasalvare taglia il traguardo dei 10 anni di attività formativa sul territorio all’uso dei defibrillatori. Difatti, l’idea di dare vita ad un’associazione per il contrasto alla morte cardiaca improvvisa nacque nel 2001, dopo la tragica scomparsa di Marco Bandera, giovanissimo studente dell’istituto tecnico “Antonio Bernocchi” di Legnano; l’attività formativa però fu avviata solo nel 2013, in seguito alle difficoltà nel riuscire ad inserire gli aspiranti istruttori negli appositi corsi regionali, difficoltà superate grazie alla preziosa collaborazione di Progetto Vita Piacenza.

In 15.000 a corsi e serate

Durante questi due lustri il numero dei corsi per l’insegnamento all’uso del defibrillatore e i momenti informativi rivolti ai cittadini e agli studenti sono cresciuti esponenzialmente: sono stati ben 305 i corsi Blsd (Basic Life Support and Defibrillation) organizzati a favore di cittadini, società sportive, aziende e istituti scolastici e decine le serate e i momenti informativi che hanno visto la partecipazione di oltre 15.000 persone. Il tutto grazie all’impegno di una squadra di 22 istruttori volontari.

Partito il progetto Vita Ragazzi

Nel corso del 2023 ha preso avvio negli istituti scolastici legnanesi il “Progetto Vita Ragazzi”, mutuato dall’esperienza di Piacenza. «La scuola – spiegano i promotori – rappresenta il luogo privilegiato dove trasmettere la cultura della prevenzione della morte da arresto cardiaco, una patologia che ogni anno colpisce improvvisamente oltre 60.000 persone in Italia e 400.000 persone in Europa. L’arresto cardiaco è un evento rapido, che lascia solo 5 minuti per intervenire. È stato dimostrato ampiamente che se si interviene entro questo brevissimo spazio di tempo con la defibrillazione precoce, praticata anche da personale non sanitario, si può salvare la vita di una persona colpita da arresto cardiaco. Affinché possa essere attivato in modo ottimale il sistema che consente l’utilizzo di un defibrillatore semiautomatico (Dae) è dunque necessaria un’informazione estesa e diffusa in tutta la comunità̀ a partire dai giovani nelle scuole».

Il metodo prevede una formazione rivolta sia agli studenti che agli insegnanti: saranno proprio questi ultimi a farsi portatori della cultura del soccorso rinnovando, anno per anno, la preparazione degli studenti. «L’iniziativa – fanno sapere dalla stessa associazione – ha riscosso un successo inaspettato e ci scusiamo per non essere riusciti a soddisfare tutte le richieste pervenute».

Avanti con la diffusione degli apparecchi

Prosegue infine l’attività di diffusione dei defibrillatori pubblici, nonostante il furto di ben 6 apparecchi lo scorso settembre a Legnano: «Il consiglio direttivo ha deliberato l’acquisto degli apparecchi sottratti utilizzando i fondi pervenuti dalle donazioni del 5×1000. Una risposta è arrivata anche da cittadini e realtà del territorio grazie alle donazioni dei quali, a breve, allestiremo nuove postazioni Dae».

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