L’industria dell’Alto Milanese continua a tirare, trascinata dal comparto moda

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LEGNANO – Nel secondo trimestre dell’anno l’attività manifatturiera dell’Alto Milanese è stata caratterizzata ancora una volta da una crescita, ma diversa per settori. La produzione industriale è infatti risultata in deciso sviluppo per il comparto moda, mentre è stata più contenuta per il meccanico e il chimico-plastico. È quanto risulta dall’indagine congiunturale del Centro Studi di Confindustria Alto Milanese effettuata su un campione chiuso di imprese associate.

Migliorano fatturato e occupazione

In lieve miglioramento il fatturato, che è aumentato per un’impresa su tre nonostante i prezzi di vendita e il livello delle scorte di prodotti finiti siano rimasti quasi immutati. Le previsioni a breve termine sono ancora moderatamente positive: con riferimento ai prossimi sei mesi, quasi il 33% delle aziende si attende di accrescere le vendite, dato che resta invariato rispetto alla rilevazione precedente, il 40% un mantenimento e il 28% una contrazione. In leggero calo la consistenza del portafoglio ordini, in particolare quelli esteri.

La propensione a investire nel prossimo semestre riguarda il 47% delle imprese intervistate, nonostante le condizioni più restrittive di accesso al credito per il rincaro del costo del denaro. L’inflazione stenta a scendere e i tassi che si alzano frenano consumi e investimenti, mentre la fiacchezza nei mercati di sbocco ferma l’export italiano. Ancora in salita i livelli occupazionali.

L’andamento per settori

Meccanico. Secondo trimestre contraddistinto dall’incremento del fatturato per il 30% del campione, e dal grado di utilizzo degli impianti giudicato soddisfacente. In contrazione il portafoglio ordini sia interno sia estero. Le imprese del comparto si mantengono caute nei programmi a medio termine. Le aspettative a sei mesi sono buone solo per il 21% delle aziende, al di sotto della media del campione, e in diminuzione rispetto a quanto emerso nei primi tre mesi dell’anno. Si attesta al 42% (era il 63% nella precedente indagine) la quota di aziende meccaniche che intende acquistare macchinari e impianti.

Tessile-abbigliamento e calzaturiero. Produzione industriale in marcato progresso e ordinativi moderatamente positivi con il fatturato in aumento anche per motivi stagionali. Sempre in crescita invece i costi delle materie prime impiegate nel processo produttivo, che le aziende faticano a trasferire sui listini prezzi, con conseguenti tensioni sulla marginalità. Nel settore c’è ottimismo: il 44% delle imprese del campione prevede nel secondo semestre dell’anno un innalzamento del fatturato e il 67% manifesta la volontà di effettuare nuovi investimenti.

Lavorazione materie plastiche e chimico. Prosegue il trend favorevole. I livelli produttivi sono risultati discreti, con gli ordini esteri in espansione, e quelli interni in piccola discesa. Apprezzabile il grado di utilizzo degli impianti. In abbassamento i costi delle materie prime impiegate nel processo produttivo. Ottime per il 40% degli intervistati le prospettive di fatturato per il prossimo semestre. La propensione ad investire resta elevata: il 40% delle imprese del campione ha in programma nuove spese in conto capitale nei mesi a venire.

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