L’odissea dei treni lombardi: Legambiente chiede a Regione un cambio di passo

trenord regione

MILANO – «Il cambiamento climatico in corso da tempo, è ora di attrezzarsi per gestire gli effetti sulle infrastrutture. Rfi, Regione Lombardia e Trenord non hanno una visione sul lungo periodo, non basta aspettare che piova per risolvere i problemi di gestione». Questa l’accusa mossa da Legambiente in relazione ai numerosi disagi che i pendolari lombardi hanno dovuto affrontare nelle ultime settimane. «Per molti – dicono da Legambiente – il viaggio tra casa e lavoro è diventato peggio di un’odissea».

Balletto di responsabilità

Per i pendolari lombardi è un’estate calda in tutti i sensi: non solo le temperature anomale di luglio stanno mettendo a dura prova il trasporto pubblico, ma anche la sopportazione dei viaggiatori costretti a lunghe attese in banchina o su treni non climatizzati per ritardi e cancellazioni.

«Il balletto di responsabilità tra Rfi e Trenord non serve certo a risolvere la situazione. È insostenibile la posizione di Regione Lombardia che non riesce a imporre una svolta alla sua controllata, a dimostrazione che nessuno ha una visione di lungo periodo rispetto alle ripercussioni che il clima avrà in futuro su tanti aspetti della vita quotidiana, compresi i trasporti», sottolinea Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia.

Il ritorno alle auto private

Il cambiamento climatico è in corso da tempo e gli effetti del caldo eccezionale sulle infrastrutture non sorprendono. «Bisognava arrivare preparati a gestire una condizione che sempre meno è straordinaria: estati più torride potrebbero non essere più un’eccezione. Esiste e un piano d’emergenza climatica per i trasporti lombardi per attrezzare infrastrutture e mezzi? Inoltre, alla luce della crisi energetica che stiamo affrontando e che perdurerà rischiamo un pericoloso circolo vizioso: il trasporto pubblico potrebbe essere una valida alternativa per gli utenti rispetto all’auto privata i cui costi aumentano soprattutto a causa dei rialzi dei carburanti».

Ecco quindi il timore di Legambiente che se il servizio pubblico non sarà adeguatamente gestito, ci si troverà nuovamente ad affrontare un aumento del traffico veicolare e di conseguenza degli inquinanti che hanno effetti climalteranti. «Dovremo anche in questo caso rivolgerci speranzosi al cielo aspettando che piova per risolvere la situazione?»

Serve un cambio di passo

L’associazione ambientalista avanza anche una riflessione sulla gestione del trasporto ferroviario. Nonostante il servizio in Lombardia sia il più capillare e con performance tra le più efficienti d’Italia, come racconta l’ultimo rapporto Pendolaria di Legambiente, i disagi permangono.

«I disservizi di questi giorni non sono degni di una regione che si fregia di rappresentare una delle eccellenze d’innovazione non solo a livello nazionale. È necessario che Regione Lombardia segni un cambio di passo, nell’ottica di aumentare la qualità del trasporto ferroviario e non solo. Se controllata e controllore continuano ad essere della stessa famiglia, come si può dare una svolta? Non è più il tempo delle giustificazioni, occorre agire» conclude Meggetto.

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