Lonate, restaurato il cannone di parco Rimembranze. «Per ricordare la storia»

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LONATE POZZOLO – «Lo diciamo, lo ripetiamo e lo sottolineiamo: l’obiettivo è ricordare la storia in tutte le sue sfaccettature. Non per dare lustro alla guerra, ma portare alla luce quanto è accaduto». Sono le parole di Franco Bertoni, presidente dei Cavalieri Del fiume Azzurro. È stata proprio l’associazione a promuovere la cerimonia di inaugurazione per il rispristino del cannone 75/27 mod. 12 Krupp avvenuta oggi, 15 ottobre, al parco delle Rimembranze a Lonate Pozzolo. Un evento che ha visto presenti non solo le figure istituzionali cittadine – tra cui il sindaco Nadia Rosa – ma anche numerose associazioni dell’arma d’artiglieria. Come il comitato “Recupero reperti Campo della Promessa”, l’associazione nazionale delle Voloire – con il reggimento di Vercelli – e la sezione provinciale Nino Gorini dell’associazione nazionale Artiglieri d’Italia in divisa storica. Ma anche gli Alpini di Lonate e dei Comuni limitrofi, i carabinieri e il corpo municipale della polizia. Oltre agli studenti dell’istituto scolastico Carminati.

Il restauro, il messaggio e le targhe

Obiettivo della cerimonia è stato «ridare valore a un reperto storico, riportandolo ai suoi suoi splendori originali dopo essere stato restaurato», ha spiegato Bertoni. Un’operazione che ha richiesto l’intervento di diversi volontari, per «rifare le ruote e dare la mano di vernice, oltre che per recuperare i pezzi». Il tutto «ideato e incitato» dal noto storico locale Ambrogio Milani, «che mostra sempre grande attenzione».
Ma aldilà della questione pratica, a fare da padrone è il messaggio da lanciare. Eventi – e interventi – come questo sono pensati per «ricordare gli avvenimenti del passato e non dimenticare chi ha perso la vita per una cosa inutile come la guerra». Ecco perché «il nostro intento è far conoscere il passato dei nostri genitori, nonni, bisnonni e avi. Tutti quelli che l’hanno subìta, la guerra».

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La mattina si è conclusa con la consegna di targhe commemorative a tutte le rappresentanze. A fare da cornice per quest’ultimo passaggio, il parco Bosisio. Fino all’offerta «del “vin d’honneur” da parte del presidente Ancescao, Giovanni Desperati».

Rosa e il valore del simbolo

Il primo cittadino ha ricordato «il valore del simbolo, più che dell’arma».  Si, perché era questo l’obiettivo dell’evento, ha sottolineato, «mai dimenticare che le guerre non vanno più ripetute». La cerimonia di inaugurazione del cannone deve quindi essere «un monito per le persone, per evitare che il passato si ripeta». O meglio, «gli orrori del passato». Il cimelio è stato uno strumento che attraversato il periodo buio della storia, sia nella Prima che nella Seconda Guerra Mondiale. E oggi che, per ovvi motivi, i testimoni di quello spaccato di (non) vita vengono sempre meno, «è importante lanciare un messaggio forte». Motivo per cui era presente anche un gruppo di studenti, in rappresentanza delle scuole Carminati. «L’obiettivo – ha aggiunto il sindaco – è sensibilizzare anche, e soprattutto, le nuove generazioni». Non ripetere gli errori sembra ormai una frase fatta, ma è più attuale che mai. «In questi giorni stiamo assistendo a scene simili a quelle di un secolo fa», ha concluso Rosa. «È preoccupante. E quindi è necessario studiare, avere parchi come quello delle rimembranze che rappresentino il passato. Che è poi lo scopo dei Cavalieri del Fiume Azzurro: non celebrare, ma ricordare e superare egoismi e intolleranze. Nel rispetto reciproco».

Cenni storici

Nel 1906 L’esercito Regio, per sostituire l’ormai antiquato 75A ad affusto rigido, aveva deciso di utilizzare come sua prima arma a deformazione proprio il 75/27 della Krupp. L’azienda fornì, nel 1912, una versione modificata del cannone, per essere utilizzato dall’artiglieria a cavallo. I vari pezzi furono sfruttati dalle voloire del reggimento artiglieria a cavallo di Milano nel corso della Grande Guerra, che li sfruttarono anche a piedi.  Nel 1939 erano ancora a disposizione all’esercito Regio ben 51 pezzi del modello 1912, che furono in organico, nella Seconda Guerra Mondiale, a un gruppo di ognuno dei tre reggimenti d’artiglieria celere delle divisioni. Nel 1941, questi gruppo si unirono al terzo reggimento artiglieria celere della terza Divisione celere “Principe Amedeo d’Aosta”, inviata con il Corpo di spedizione italiano in Russia. Il reggimento, poi, perse nel 1942 con la completa motorizzazione del reggimento, in favore del 75/27 modello 1911 e del 100/17.

I ringraziamenti

Spazio anche ai vari ringraziamenti. Nello specifico a Francesco Bottarini, Giuseppe Grasso, Ambrogio Milani, Fabio Massara, Luigi Puicelli, Elisabetta Guglielmo, i Genieri della Protezione Civile Nazionale, l’associazione Arma Aeronautica di Gallarate, il Carosello Storico Tre Leoni di Somma Lombardo, le scuole Carminati di Lonate, l’associazione onlus Calluna, l’associazione Anziani Aps Ancescao e l’associazione Combattenti e Reduci di Lonate. L’evento è stato patrocinato dal Comune di Lonate Pozzolo e dalla Provincia di Varese.

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