Luino, droga e furto di corrispondenza: postino “infedele” assolto da ogni accusa

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LUINO – Era stato fermato nel mese di agosto 2017 da una pattuglia della Polizia di Luino mentre si trovava a bordo dell’autovettura di Poste Italiane lungo la strada che da Cunardo porta a Bedero Valcuvia: addosso gli agenti gli avevano trovato tre carte di credito che il postino “infedele” aveva sottratto dalle relative buste che aveva il compito di recapitare ai rispettivi destinatari (senza averle però mai potute utilizzare, in quanto non ancora attivate dai legittimi proprietari).

Licenziato dopo la denuncia

Inoltre la zona in cui era stato fermato (nota per episodi di piccolo spaccio di droga) e le condizioni del postino, avevano fatto scattare per lui la denuncia di guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Il fatto aveva suscitato molto scalpore nelle zone dell’alto Varesotto, in quanto si trattava di un postino molto amato e conosciuto da tutti gli abitanti (che ora non lavora più alle dipendenze di Poste Italiane in quanto licenziato subito dopo questi fatti).

Assolto da tutte le accuse

L’epilogo di questa vicenda si è avuto ieri (lunedì 11 ottobre) quando, dopo anni di accertamenti ed indagini coordinati dal pubblico ministero Flavio Ricci della Procura di Varese, il giudice del Tribunale di Varese ha assolto il dipendente infedele di Poste Italiane. L’avvocato Daniele Pizzi, difensore del postino, ha infatti eccepito come i tre legittimi proprietari delle carte di credito non avessero mai sporto querela: anzi, uno dei tre, comparendo personalmente in udienza, ha specificato che non avendo subito alcun ammanco di denaro non sarebbe stata sua intenzione procedere nei confronti del postino. Prendendone atto, il giudice Davide Alvigini ha dichiarato di non doversi procedere nei suoi confronti. Sorte analoga per l’accusa di essersi messo alla guida dell’auto di servizio sotto l’effetto di sostanze stupefacenti: l’avvocato Pizzi ha infatti esibito in Tribunale un referto di pronto soccorso che rilevava come il campione di sangue prelevato al proprio assistito in occasione del controllo il Pronto Soccorso a Luino non fosse compatibile con lo stato di alterazione denunciato dagli agenti.

Risultato: assoluzione piena, con l’imputato sicuramente felice di aver visto cadere ogni accusa nei suoi confronti, ma con un futuro che è comunque ormai lontano dal mondo di lettere e francobolli che lui tanto amava.

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