Busto, Maggioni boccia Antonelli: “Vuole collaborare solo con chi la pensa come lui”

Maurizio Maggioni

BUSTO ARSIZIO – Il sindaco Antonelli apre alla «collaborazione» con le forze consiliari, le opposizioni invocano un accordo per la presidenza dell’assemblea: ma i passi avanti finiscono lì, e ricomincia lo scontro frontale. All’indomani della prima seduta del consiglio comunale arriva subito una bocciatura su tutta la linea da parte del capogruppo del PD Maurizio Maggioni, già candidato sindaco del centrosinistra e principale rivale di Antonelli alle elezioni amministrative: «Nel discorso del sindaco concetti tipici del pensiero unico: vuole collaborare con tutti, la città ha bisogno dell’impegno di tutti, ma non si dispone a discutere con chi ha diversità di opinioni e di vedute perché il suo punto di vista è che sarebbero solo frutto di uno schematismo da tifoseria».

Il j’accuse

Maggioni rivendica la disponibilità manifestata alla vigilia della seduta di insediamento del consiglio comunale, «ripetuta fino a rasentare l’ingenuità», ma di fronte al «silenzio durato settimane di tutti i gruppi dell’alleanza “antonelliana”» e all’apertura nel discorso del sindaco, non ci sta: «Immediatamente dopo, una serie di emendamenti presentati dai Consiglieri dei gruppi di minoranza sono stati bocciati da una maggioranza compatta e silenziosa, forte di voti esercitati senza dibattito né spiegazione alcuna». E il capogruppo Dem intravede il rischio di una degenerazione democratica verso l’«unità di un popolo conformista».

La nota di Maggioni

Da parte nostra, mia e di altri consiglieri delle liste risultate minoritarie, ci sono state nelle settimane precedenti dichiarazioni di disponibilità a costruire una gestione del Consiglio collaborativa con lo scopo di affrontare meglio e più consapevolmente i problemi di Busto Arsizio e del territorio.
Una disponibilità ripetuta fino a rasentare l’ingenuità, alla quale ha corrisposto il silenzio di tutti i Consiglieri ed i gruppi dell’alleanza “antonelliana”, un silenzio lungo settimane, interrotto finalmente nella prima seduta del Consiglio dal discorso ecumenico del Sindaco che ha fatto appello al “contributo di tutte le forze politiche”.
Immediatamente dopo, una serie di emendamenti presentati dai Consiglieri dei gruppi di minoranza sono stati bocciati da una maggioranza compatta e silenziosa, forte di voti esercitati senza dibattito né spiegazione alcuna. Granitica. Aggettivo dalle evidenti implicazioni metaforiche, poco lusinghiere, ma delle quali la maggioranza si compiace esplicitamente.

Non ci vuole molto di più per capire quali prospettive siano riservate ai lavori del Consiglio e quale funzione abbia avuto il discorso del Sindaco.
Quanto al suo significato, vi ho ritrovato concetti tipici del pensiero unico: voglio collaborare con tutti, la città ha bisogno dell’impegno di tutti, ma non mi dispongo a discutere con chi ha diversità di opinioni e di vedute perché il mio punto di vista è che sarebbero solo frutto di uno schematismo da tifoseria.

E’ la strada sulla quale una comunità democratica si avvia a degenerare nell’ “unità di un popolo conformista”.
Busto Arsizio in questo percorso è piuttosto avanti, con un’alta percentuale di non votanti, con luoghi comuni assunti a pensiero nobile, un pò da tutte le parti, condizionati dal metodo della “rissa” a discapito del merito.

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