Delitto di Malnate, Sergio Domenichini condannato all’ergastolo

VARESEErgastolo per Sergio Domenichini. La Corte d’assise del tribunale di Varese ha emesso il suo verdetto dopo mezz’ora di camera di consiglio, e ha stabilito che è il 67enne, in carcere dall’agosto 2022, l’assassino di Carmela Fabozzi, la pensionata di 73 anni uccisa il 22 luglio di due anni fa nel suo appartamento di via Sanvito a Malnate. La sentenza è di pochi minuti fa (oggi, mercoledì 28 febbraio).

L’omicidio e la rapina

I giudici hanno accolto la richiesta del pubblico ministero Valeria Anna Zini, che nella sua requisitoria aveva descritto il delitto come l’apice di una escalation di violenze iniziata con altre rapine commesse dal 67enne ai danni di persone fragili. Domenichini, ha affermato il pm, quel giorno d’estate del 2022 aveva ucciso a scopo di rapina, per mettere la mani sui gioielli della donna, in quel momento era sola in casa, e andare a venderli in un Compro Oro di Varese, così da ottenere i soldi per pagare le vacanze al mare, che aveva già prenotato senza potersele permettere.

L’aggressione e le prove

Carmela Fabozzi il 22 luglio aveva aperto la porta di casa al suo assassino ed era stata colpita nove volte alla testa con un pesante vaso di vetro presente nell’abitazione. Su quel vaso i Ris di Parma hanno individuato le impronte digitali dell’imputato; il suo Dna era presente sotto un’unghia della vittima e sul pavimento della casa sono state isolate tracce di scarpe insanguinate, corrispondenti alla forma e alle caratteristiche delle suole delle calzature sequestrate a Domenichini.

I passaggi in auto

Il 67enne a inizio 2022 si era presentato alla pensionata come volontario dell’associazione Anteas, impegnata in servizi di trasporto per persone anziane e pazienti oncologici. Ma la donna, è emerso dalle indagini, non era socia dell’ente. Non si fidava più a guidare l’auto, a causa di problemi alla vista, e per questo da alcuni mesi accettava i passaggi dell’uomo accusato di averla uccisa. Un uomo che per il pubblico ministero era entrato in Anteas per «reperire in modo semplice potenziali clienti, ma anche per individuare potenziali vittime», e aveva quindi sfruttato l’associazione benefica per racimolare soldi, facendosi pagare per i viaggi in macchina.

I precedenti dell’imputato

Il profilo di Domenichini, per come lo ha descritto la pubblica accusa, è quello di una persona che «delinque in maniera ininterrotta da quattro decenni», e che nell’appartamento di via Sanvito a Malnate, nella mattinata del 22 luglio 2022, aveva voluto «con coscienza la morte di Carmela Fabozzi», colpendola ripetutamente anche mentre si trovava già a terra, in uno stato di semincoscienza.

I risarcimenti

Il tribunale ha condannato Domenichini al risarcimento delle parti civili, rappresentate dagli avvocati Andrea Boni e Rachele Bianchi: 300 mila euro per Angelo Casoli, figlio di Carmela Fabozzi, e 80 mila euro per la nipote Martina.

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