Delitto di Malnate: ammazza Carmela Fabozzi e parte per le vacanze. Arrestato

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L’abitazione di Carmela Fabozzi

MALNATE – C’è una svolta nell’omicidio di Malnate: è stato fermato un uomo di 66 anni con numerosi precedenti penali alle spalle. L’arrestato è Sergio Domenichini. Il delitto di Carmela Fabozzi, commesso il 22 luglio scorso, è rimasto a lungo contornato dal mistero. Nelle ultime ore la svolta: l’uomo ha precedenti per furti e truffe ed è stato incastrato dalle telecamere. Gli inquirenti, infatti, essendo persona nota alle forze dell’ordine, l’avrebbero riconosciuto nel corso delle indagini, passando al setaccio le riprese del sistema di video-sorveglianza.

Ammazzata con un vaso

Pareva essere destinato a non avere un nome e neppure un volto l’assassino di Carmela Fabozzi. Invece gli inquirenti hanno seguito subito la pista giusta, senza troppi clamori. Stringendo, giorno dopo giorno, il cerchio attorno all’autore dell’orrendo delitto.

Delitto che si è consumato presumibilmente attorno a mezzogiorno del 22 luglio scorso, quando l’assassino è stato visto sul pianerottolo da alcuni vicini mentre bussava alla porta di Carmela Fabozzi. L’uomo, volontario in un’associazione del paese frequentata anche dalla donna, non era quindi uno sconosciuto.

Per tale motivo la porta gli è stata aperta dalla stessa vittima, donna tranquilla, accorta nelle sue frequentazioni, che però è stata colpita alla testa, nove volte con violenza devastante. E l’arma del delitto altro non è che un grosso vaso, ritrovato al proprio posto dai carabinieri durante i prelievi, però vuoto. I fiori secchi che conteneva, infatti, sono stati rinvenuti sparsi a terra e sotto il corpo ormai senza vita della donna. Mentre sul vaso, repertato dai Ris di Parma, sono state trovate tracce ematiche. Come anche sul pavimento.

Dopo il delitto è partito per le vacanze

L’assassino, come detto, ha molti precedenti penali. Furti, truffe, ma anche danni contro il patrimonio. Reati commessi in una vita fatta di espedienti e sempre alla ricerca di denaro. Come, molto probabilmente, anche la mattina del 22 luglio: ipotesi, questa, ancora tutta da confermare.

Quel che invece è stato appurato dalle indagine è che la mattina dell’omicidio, dopo aver commesso il delitto, il 66enne ha lasciato l’abitazione, il cortile e con la sua macchina ha raggiunto un autolavaggio. Dopo aver ripulito l’auto, nelle ore successive (questo grazie alle telecamere) è stato appurato che Domenichini è passato più volte davanti all’abitazione della Fabozzi. Apparentemente senza motivo. Per poi partire la sera stessa per le vacanze, dove è rimasto fino al 17 agosto, lasciando l’hotel senza pagare il conto.

Insomma, sono molti gli indizi che portano all’uomo arrestato oggi: dalla descrizione di alcuni vicini che hanno visto Domenichini sul pianerottolo dell’abitazione di Fabozzi il giorno del delitto, alle immagini delle telecamere che hanno permesso di ricostruire gli spostamenti dell’assassino dopo l’omicidio. Fino alle tracce ematiche sulla suole delle scarpe che gli inquirenti hanno trovato nel baule dell’auto, durante una perquisizione eseguita il 17 agosto.