Malpensa, il peso delle low cost passa dal 41 al 61% 

Malpensa compagnie low cost

MALPENSAArmando Brunini, amministratore delegato di Sea, lo predisse già a febbraio 2021 in Commissione Malpensa a Gallarate: «Secondo le nostre previsioni il segmento low cost passerà da 40% del 2019 al 51% del 2024. Gli uomini sono essere viventi che si adattano e alcune soluzioni entrate nelle nostre abitudini rimarranno anche quando l’emergenza sanitaria sarà finita. I viaggi d’affari potrebbero ridursi in modo strutturale». Un concetto ribadito dal manager anche due settimane fa in Commissione Partecipate del Comune di Milano: «I vettori low cost avranno maggior peso». Ora i numeri gli danno ragione: il peso delle low cost a Malpensa è passato infatti dal 41,6% del primo semestre 2019 al 61,9% del periodo gennaio-giugno 2022

I numeri 

L’analisi del Corriere sui dati Oag mostra i posti messi a disposizione dalle varie compagnie dal primo gennaio al 30 giugno 2022. A Malpensa sono inferiori rispetto al 2019 soltanto del 14%. Sono le compagnie a basse costo a trainare la ripresa, perché il traffico intercontinentale stenta ancora a decollare e, secondo le stime più accreditate, impiegherà almeno altri due anni a tornare ai livelli pre-Covid (nella foto in basso). Il segmento low cost invece sta mostrando molta più reattività, tant’è vero che anche sta conquistando quote di mercato fino a poco tempo inaccessibili anche a Linate, dove sono è passato dal 7,2% del 2019 al 21,6% del primo semestre 2022.

Le low cost a Malpensa

Analizzando le singole compagnie aeree, easyJet resta di gran lunga la prima a Malpensa con quasi 1,95 milioni di sedili offerti in partenza (-4% rispetto al 2019), Ryanair si avvicina a 1,2 milioni, incrementando dell’82%. Al terzo posto c’è Wizz Air, 745mila posti, con un incremento del 359% dovuto all’apertura della base di Malpensa nel 2020. Tra i vettori tradizionali si conferma al primo posto Emirates, con 261mila posti sui voli diretti a Dubai e New York. 

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