Troppe malattie al cargo di Malpensa, i sindacati respingono le accuse di Mle

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MALPENSA – «Non abbiamo mai utilizzato la malattia come strumento di lotta e conflitto». I sindacati di base di Malpensa (Usb, Adl, Flai e Cub trasporti) respingono le accuse di Mle che nei giorni scorsi ha denunciato troppe assenze ingiustificate tra i lavoratori. Lo hanno fatto ieri, 16 febbraio, in Enac nel primo incontro con l’azienda dopo i cinque giorni di sciopero alla Cargo city è l’accordo trovato in prefettura. 

L’incontro 

Come previsto dal verbale sancito grazie alla mediazione del prefetto di Varese, Salvatore Pasquariello, è stato avviato il percorso negoziale per arrivare a sottoscrivere un accordo di secondo livello da sottoporre al giudizio dei lavoratori che chiedono migliori condizioni economiche e normative. Ma la strada appare tutt’altro che semplice. 
All’ incontro le organizzazioni sindacali hanno messo in evidenza alla delegazione aziendale che ancor prima di parlare di condizioni economiche bisogna intervenire sui rapporti con i dipendenti, «che si sono logorati e che devono essere ristabiliti in un clima di reciproca collaborazione, senza più atteggiamenti autoritari». E ancora: «L’ aspetto del rispetto per noi è il punto da cui si parte, chiedendo un impegno forte da parte aziendale e un’ analisi obiettiva di quanto accaduto».

Le accuse 

Le sigle di base hanno respinto con forza l’accusa di aver invitato i lavoratori a non riprendere il normale ritmo di lavoro, «se si intende con questo chiedere ai lavoratori di lavorare fuori dalle regole, di fare doppi turni, straordinari in quantità industriale che ledono la salute e sicurezza sul lavoro. Riteniamo strumentali le accuse rivolte nei nostri confronti, ricordando che le malattie vengono comunque certificate dai medici di base». E ancora: «Forse, una società come Mle, dovrebbe prendersi le proprie responsabilità delle disaffezioni dei lavoratori, che è a noi evidente che derivino da un malessere generale, da uno scollamento e disaffezione nei confronti di un’azienda che, soprattutto negli ultimi anni, non ha fatto nulla per avvicinare e valorizzare i propri dipendenti, anche semplicemente con un’organizzazione del lavoro che permettesse ai lavoratori di migliorare l’equilibrio tra lavoro e vita privata». 

L’accordo 

Stando a quanto riportano le parti sociali a margine dell’incontro, Mle si è resa disponibile a ristabilire un clima positivo, chiedendo in cambio collaborazione. I sindacati hanno esposto i punti cardine che intendono rivendicare. L’ impegno negoziale consiste ora nel predisporre 5 incontri in Enac ogni venerdì mattina, partendo dal 23 febbraio al fine di arrivare alla sottoscrizione di un accordo di secondo livello entro il 22 marzo. Alla fine del percorso, come già accaduto in Alha, saranno i lavoratori di Mle a decidere. 

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