Marco Reguzzoni torna con una nuova associazione politica. A cena con Mascetti

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Umberto Bossi e Marco Reguzzoni

C’eravamo tanto odiati. Ora, però, il bustocco Marco Reguzzoni, già capogruppo della Lega a Montecitorio, ex presidente della Provincia di Varese ed ex segretario provinciale bossiano del Carroccio, e Andrea Mascetti, avvocato varesino, fondatore e animatore di Terra Insubre, considerato ideologo leghista vicino al ministro Giancarlo Giorgetti, si sono ritrovati a cena in un ristorante di Gallarate, l’Albatros. La cosa è tutt’altro che insignificante per chi presta attenzione alle vicende della politica e alle dinamiche del potere. In primo luogo per le forti contrapposizioni anche personali che, negli anni, hanno caratterizzato i due commensali. In seconda istanza perché, davanti alla tavola imbandita, presente Beppe Bonomi, sarebbe stato siglato un patto di non belligeranza, alla luce dell’iniziativa di Reguzzoni di avviare una nuova associazione politica. Un gruppo contiguo al centrodestra, in modo particolare alla stessa Lega e a Forza Italia, con lo scopo di sostenerne la linea e, con tutta probabilità, di partecipare con propri candidati ai prossimi appuntamenti elettorali.

Per dirla in un altro modo, dopo un periodo affrancato da impegni pubblici e dedicato a progetti privati, Marco Reguzzoni torna in campo. Vi torna con uno spirito opposto a quando, alcuni anni fa, lanciò il Grande Nord, per abbandonarne poi la mission a causa di contrasti interni. Grande Nord movimentista che si proponeva di recuperare gli originari obiettivi del Bossi pensiero, dedicato alla valorizzazione delle regioni nordiste e, quindi, alla soluzione della cosiddetta questione settentrionale.

Questa volta, la nuova associazione di Reguzzoni, da sempre nell’orbita più prossima a Umberto Bossi, non sarà in antitesi al suo vecchio partito, ma, a quanto abbiamo inteso, lavorerà al suo fianco. Né avrà le stesse connotazioni de I Repubblicani, l’altra avventura politica autonoma di Reguzzoni che, nel 2015, si proponeva di replicare i Tea Party americani e chiamò a raccolta diverse personalità culturali e politici di caratura nazionale. Questa volta i contenuti saranno diversi, ispirati a interventi che riguardino il territorio, per renderlo più efficiente e attrattivo. Ma con lo sguardo lontano, non circoscritto al locale.

Un progetto, quello del rilancio territoriale, che martedì scorso, all’assemblea varesina di Confindustria, è stato sottolineato, guarda caso, anche dal presidente Roberto Grassi che, appunto, si è soffermato sul tema “Varese Wellness Destination”. Soltanto una coincidenza? Reguzzoni, che al momento preferisce non rilasciare dichiarazioni in merito alla sua associazione, sembra voler inserirsi in modo concreto alle iniziative per recuperare affidabilità alla provincia di Varese e non solo.

Rimane da capire quale sarà la reazione dei vertici del centrodestra rispetto alla nuova idea politica dell’ex capogruppo parlamentare leghista. Chi sa, assicura che sono in corso interlocuzioni ai livelli alti, proprio con Matteo Salvini. Al momento, però, vista anche la comprensibile reticenza sulla questione del diretto interessato, siamo nel campo delle supposizioni. La cena di Gallarate tra Reguzzoni e Mascetti è comunque un segnale e una conferma di movimenti in corso, ai quali la Lega non può che dirsi interessata. Il motivo? La necessità di ritrovare elettori, aggregando, se mai fosse possibile, forzisti in uscita. Attorno a questo obiettivo, tutto fa gioco. Anche una eventuale, mai esclusa, ricandidatura di Marco Reguzzoni, sulle cui competenze politiche nessuno eccepisce, recuperato alla causa leghista dopo i burrascosi trascorsi del passato. In politica, si sa, mai dire mai.

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