Metamorfosi civica di Forza Italia per vincere le elezioni provinciali

provincia elezioni presidente

VARESE – Il 31 ottobre si vota (elezioni di secondo livello) per rinnovare i vertici amministrativi della Provincia di Varese, data certa per quanto riguarda il nostro territorio. Entro la fine di settembre dovranno essere  depositate le liste. E tra i partiti, com’è facile comprendere, c’è fermento. Ieri sera, giovedì 13, si è riunito il direttivo provinciale di Forza Italia, riferimento, assieme alla Lega, dell’eventuale schieramento di centrodestra. Scriviamo “eventuale” perché i berlusconiani, come spiega a Malpensa24 Marcello Pedroni, responsabile per gli azzurri degli Enti Locali, hanno architettato una strategia che, in qualche modo, consentirebbe loro di giocare da protagonisti la partita: privilegiano la cifra civica, tendono cioè a comporre liste e accordi che prescindano, quanto meno nella forma, dai partiti tradizionalmente intesi. “Il nostro obiettivo – avverte Pedroni – è di formare un raggruppamento che, senza alcun tentativo di prevaricazione e senza arroganza, abbia l’appoggio anche della Lega ma, appunto, in chiave civica: noi, i centristi di Raffaele Cattaneo, Fratelli d’Italia e il gruppo di Esperienza civica i cui referenti sono Gian Franco Bottini e Marco Magrini. Candidato presidente un sindaco espresso da Forza Italia ma gradito a tutti, a partire dalla Lega”.

Candidato presidente: scelta complicata

Il nome più accreditato è quello di Nicola Poliseno, primo cittadino di Cassano Magnago. Qui però gli scenari si complicano: 1) Poliseno non ha ancora sciolto la riserva, è frenato dai tanti impegni professionali e dalle incombenze di sindaco; 2) la Lega, quanto meno con il segretario Matteo Bianchi, sarebbe in linea di massima d’accordo. Bianchi è però in uscita dalla segreteria e i pasdaran salviniani del Varesotto premono per un soluzione in solitaria. Ciò significherebbe liste contrapposte tra Lega, aggregazione forzista, centrosinistra. Il match sarebbe senza vincitori sicuri. Innanzitutto per il fatto che si vota con due schede, una per i consiglieri, l’altra per il presidente: una sorta di voto disgiunto dagli esiti indefinibili. In secondo luogo, gli equilibri politici tra i Comuni del Varesotto non consentono di stabilire a priori un favorito. Il voto ponderale (hanno accesso alle urne soltanto gli eletti nei consigli comunali) finisce per ridistribuire i consensi e, nel caso di una corsa a tre, di avvantaggiare proprio la componente civica. Insomma, un pasticcio che rischia di mettere in scacco proprio la Lega, partito di maggioranza relativa in provincia. Che fare?

Le ansie leghiste

Paolo Grimoldi, segretario lombardo del Carroccio, fin da Ferragosto ha ufficialmente auspicato la formazione di intese di centrodestra, proprio in funzione della particolare modalità di voto e per l’attuale distribuzione dei pesi politici sfavorevole in molti casi al suo partito. Ad appesantire la situazione c’è poi un paletto della legge Delrio per il riordino delle Province: possono essere eletti presidente i sindaci che abbiano davanti almeno due anni di mandato. A maggio si vota in 86 Comuni del Varesotto, compresi Tradate e Samarate, queste ultime due città chiamate alle urne anticipate per l’elezione dei rispettivi sindaci in Parlamento. Tutto ciò complica la scelta dei candidati alla presidenza di Villa Recalcati proprio per l’ineleggibilità di molti e per l’indisponibilità di altri a impegnarsi senza alcun compenso, escluso dalla Delrio.

La suggestione Mirella Cerini

E se non fosse Poliseno? Forza Italia e civici guarderebbero con interesse a Mirella Cerini, sindaco di Castellanza. Civica sì, ma a capo di una giunta di centrosinistra. Figurarsi la Lega, che a quel punto sarebbe costretta a pescare in casa, tra Andrea Cassani (Gallarate), Alessandro Fagioli (Saronno), Mirko Zorzo (Albizzate). Ma non è detto che alla fine, per mettere d’accordo tutti, spunti il nome di Emanuele Antonelli, a capo della giunta di Busto Arsizio, civico che non è un civico ma, tutto sommato, nelle condizioni di assumere l’ulteriore incarico. Lega permettendo. E componente di Esperienza civica, oggi ago della bilancia nei progetti forzisti, disposta a portare acqua al mulino berlusconiano senza vere contropartite.
Il rimescolamento delle carte  farebbe il gioco del Pd, svantaggiato sotto molti punti di vista a livello nazionale, ma non, in questo caso, a livello locale; Pd che insiste per candidare in Provincia Stefano Bellaria, primo cittadino di Somma Lombardo.

provincia elezioni presidente – MALPENSA24