MICHAEL CUOMO: “Che senso ha cambiare Giampaolo con Pioli?”

Il Milan tra le mani di Stefano Pioli. Una decisione che non scalda i cuori rossoneri. Neanche quello di Michael Cuomo, il giornalista televisivo delle reti Mediapason, popolare volto di fede milanista. “Giampaolo – ha spiegato Cuomo – meritava l’esonero, questa è la premessa doverosa, ma
ma questo provvedimento doveva essere condizionato alla credibilità del suo sostituto. Se proprio doveva essere esonerato mi aspettavo però la sua sostituzione con uno di rango. Io mi aspettavo uno tra un top come Allegri e uno come Pioli, tipo Spalletti. Spalletti secondo me sarebbe stato l’uomo giusto. Un allenatore che ogni anno raggiunge l’obiettivo della Champions. Ha fatto bene a Roma e Milano in due ambienti difficili, rapportandosi con durezza con giocatori simbolo. E invece questo cambio sta dimostrando la mediocrità di questa società”. Cuomo è molto amareggiato per come si sono sviluppati i fatti nelle ultime ore quando Spalletti sembrava essere a un passo e invece l’ha spuntata Pioli a sorpresa.
“Penso che l’unica strada doveva essere solo quella che vedeva l’intervento economico del Milan. E invece è mancato.
A livello comunicativo la situazione è stata gestita malissimo. Da altre parti si è percepito che il Milan da due giorni ha un allenatore esonerato e si sta facendo una figuraccia. A livello di immagine l’Inter ha dimostrato superiorità, facendo vedere che dei soldi non gli interessa nulla, anteponendo l’immagine e ha rinunciato al risparmio per non cadere nel trappolone di Spalletti. Il Milan avrebbe dovuto fare valere i buoni rapporti con l’Inter dall’altra parte avrebbe dovuto impegnarsi economicamente”. Fiducia in Pioli molto scarsa:
“Pioli – ha sottolineato Cuomo – ha un curriculum stile Giampaolo. Fece bene alla Lazio, ma è un allenatore che non ti fa fare il salto di qualità. Se Pioli dovesse fare bene magari raggiungendo l’Europa League ti ritrovi nell’imbarazzo di dover fare ragionamenti su di lui anche per l’anno successivo. Se a giugno vuoi ripartire con lo Spalletti di turno poi ne hai tre a libro paga.
Le colpe sono da dividere tra tutti anche se il maggior responsabile è Gazidis che deve essere collante tra società e dirigenti. Cosa ha fatto per allineare le componenti? Siamo di fronte a una società che dichiara di voler vincere ma che in realtà la pensa diversamente rispetto alla proprietà. Del suo lavoro non si sta vedendo nulla. La scollatura è la cosa più grave e che pesa di più sui risultati sportivi.
In questo momento avrei continuato con Giampaolo se l’alternativa era Pioli. O si cambia radicalmente o non c’è alcun senso nel sostituirlo con Pioli”.

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