VISTO&RIVISTO Una riflessione profonda tra un sorriso e un equivoco

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di Andrea Minchella

VISTO

IL MEGLIO DEVE ANCORA VENIRE, di Alexandre de La Patelliere e Matthieu Delaporte (La Meilleur Reste A Venir, Francia 2019, 117 min.).

I francesi ci sanno fare. Anche quando sembra che il giochetto degli equivoci non puo’ reggere per piu’ di trenta minuti, ecco che il film, come in questo caso, si trasforma, cambia pelle e diventa una riflessione puntuale e profonda su uno dei temi piu’ temuti dall’uomo: la morte.

Questo bel racconto, frutto della geniale fantasia dei due artisti che qualche anno fa ci avevano stregato con “Cena Tra Amici”, incomincia come una qualsiasi commedia francese degli equivoci. Ben presto, pero’, ci accorgiamo che la buffa trovata dell’equivoco diventa fragile. Quando sembra che la storia si stia dissolvendo in un’atmosfera banale e scontata, ecco che avviene il miracolo: la narrazione prende tutta un’altra direzione, e ci ritroviamo, dopo aver sorriso nei primi trenta minuti, alle prese con due esseri umani, fragili e spaventati, che devono fare i conti con un’amicizia che dura da una vita, con una malattia grave, con una bugia “bianca” e con una serie di emozioni, sensazioni e riflessioni che ci riguardano tutti e che, prima o poi, siamo costretti a vivere sulla nostra pelle.

Luchini, magistrale come sempre, e Bruel, belloccio e volutamente superficiale, sono due amici tanto diversi e tanto legati. Quando la malattia di uno dei due diventera’ uno scomodo segreto per l’altro, il loro rapporto diventera’ piu’ solido e sincero. La narrazione, puntuale e limpida, ruota attorno al dilemma , di uno dei due protagonisti, se e’ piu’ giusto mentire all’amico, ormai spacciato da un male grave e incurabile, o se invece e’ piu’ corretto metterlo al corrente del suo tragico destino.

Il bel film, quando abbandona il gioco degli equivoci, diventa un interessante viaggio nel concetto di famiglia, di perdono e di convivenza con la malattia. Solo accettando la malattia si puo’ vivere una vita piu’ completa. Solo facendo i conti con i nostri incubi possiamo davvero renderci utili per chi ci circonda, che ha un disperato bisogno di essere costantemente tranquillizzato.

I due artisti francesi probabilmente non raggiungono la perfezione del loro “Cena Tra Amici”, di cui Francesca Archibugi aveva realizzato la versione italiana con il bel “Il Nome Del Figlio”, ma certamente confezionano un originale racconto umano che, soprattutto in questo periodo di forte incertezza sentimentale, puo’ fornirci una serie di interessanti spunti di riflessione su di noi, sulle nostre amicizie e sulle nostre paure piu’ profonde.

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RIVISTO

THE FAREWELL-UNA BUGIA BUONA, di Lulu Wang ( The Farewell, Stati Uniti 2019, 100 min.).

La brava Lulu Wang compie un piccolo miracolo realizzando questa originale e poetica commedia sugli affetti e sulla famiglia. La giovane Billi, cinese ma newyorkese di adozione, scopre che la nonna Nai Nai, che vive in Cina e alla quale e’ molto legata, si e’ ammalata di tumore. La famiglia decide di mentire all’anziana signora per garantirle una breve esistenza tranquilla e serena. La giovane nipote, pero’, e’ combattuta se seguire la decisione della famiglia o raccontarle la verita’. Quando si ritrovano tutti in Cina per un finto matrimonio, in realta’ per stare vicino a Nai Nai, ogni componente della famiglia cerca di fare il bene per la famiglia, e Billi cerca di capire quale puo’ essere la scelta migliore per la combattiva e lucida nonna.

La regista cinese, naturalizzata negli Stati Uniti, realizza una fluida e commovente pellicola sui rapporti umani e sui legami famigliari che, a volte, sono piu’ profondi e intensi di quanto noi possiamo immaginare.

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