VISTO&RIVISTO Piccoli grandi incendi che bruciano l’anima

minchella shelton little fires

di Andrea Minchella

VISTO

LITTLE FIRES EVERYWHERE, di Lynn Shelton (Stati Uniti 2020, 53-66 min. /8, Prime Video.).

Tratto dal best seller di Celeste Ng, questa mini serie prodotta, fra l’altro, dalle due protagoniste, fa venire in mente l’altra gigantesca produzione, HBO, in cui la Witerspoon spadroneggiava e dava vita ad uno dei personaggi più riusciti ed intensi delle serie TV degli ultimi anni. A partire da titolo, infatti, le assonanze con “Big Little Lies” sono parecchie. Anche se la storia prende una direzione diversa, molte scelte stilistiche e formali di “Little Fires” rimandano continuamente al capolavoro di cui molti fan aspettano la terza stagione.

In questa produzione incontriamo Elena Richardson, la Whiterspoon appunto, e Mia Warren, una troppo caricaturale Kerry Washington. Due donne, due madri. La prima è bianca, iper impegnata, appartenente ad una classe privilegiata di un sobborgo esclusivo di Cleveland. La seconda è nera, girovaga, apparentemente povera e spiantata. Elena ha quattro figli, fa la giornalista nel tempo perso e si occupa in maniera quasi militare delle mille attività che lei e la sua famiglia svolgono con ossessiva frenesia. Mia arriva, non si sa da dove, in città con sua figlia Pearl e una macchina piena di valige. L’arrivo di Mia e Pearl daranno una forte scossa nella vita e nel mondo di Elena, che da subito mostrerà forte interesse e curiosità verso le nuove arrivate. Le due donne, troppo diverse nella forma e nella sostanza, entreranno ben presto in conflitto. Ognuna di loro non risparmierà nulla pur di non indietreggiare nella battaglia che presto dovrà essere combattuta.

Attorno a questa vicenda centrale si sviluppano ritratti intensi e profondi dei personaggi che affiancano le due protagoniste assolute. Ci sono i quattro figli di Elena, tutti completamente diversi tra loro e tutti che cercano in ogni modo di non assomigliare alla loro mamma così asfissiante e miope. C’è Pearl che, dopo una vita passata in continuo spostamento da una città all’altra, sembra finalmente trovare un po’ di pace e serenità nella piccola e tranquilla Shaker Heights. Ma la sua tranquillità sarà messa alla prova da una madre che nasconde troppi segreti che stanno per venire a galla.

Una vicenda che dà lo spunto per una riflessione sul concetto complesso ed articolato di maternità. Chi è la madre di una creatura? Chi la genera o chi quella creatura, magari dopo un abbandono, la cresce con amore e devozione? La vicenda, che si annoda attorno a dei personaggi ben descritti, ingloba queste domande ma non ci dà una risposta. Le due madri, con le loro visioni diametralmente opposte, sembrano simboleggiare le fazioni che spesso, attorno a temi così difficili e complessi, si formano per dare vita a scontri duri e interminabili.

Anche se a volte sembra di assistere ad una produzione esageratamente caricaturale e costruita eccessivamente a tavolino prendendo spunto da altre produzioni di successo, questa “Little Fires” racconta uno spaccato interessante di un America degli anni novanta che, come accade in ogni angolo del mondo, si auto protegge in comunità perfette e sicure finché non è costretta a fare i conti con lo “straniero”, portatore sì di novità e freschezza, ma anche di segreti e bugie.

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RIVISTO

BIG LITTLE LIES, di Jean-Marc Vallée-Andrea Arnold (Stati Uniti 2018, 42-56 min. /14, Sky Atlantic.).

Un capolavoro sia stilistico che di contenuto. Una storia avvincente, raccontata in maniera impeccabile, con una costruzione scenica, sia dei luoghi che dei personaggi, che rende l’intero progetto una delle produzioni più riuscite degli ultimi anni. Tutta al femminile, “Big Little Lies” non è altro che la vita di quasi ogni essere vivente a contatto con altre persone. Quando conosciamo altre persone non raccontiamo tutto di noi. Teniamo alcuni aspetti della nostra vita nascosti.

Questa scelta, sacrosanta e quasi obbligata, influenza i rapporti e i legami tra le persone. Rapporti che possono essere indissolubili o fragili proprio per le cose non dette. Questo meccanismo diventa l’architrave di questa sorprendente serie HBO che ci racconta di alcune donne, tutte forti ed uniche, che abitano una ricca e asciutta comunità sull’Oceano. Tra amicizie, segreti, rivelazioni e un patto che unirà le protagoniste per salvare una di loro, la storia avvolge lo spettatore in una schizofrenica e dolce narrazione di un mondo che tutti noi vorremmo abitare.

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