Moggi contro Pistocchi: “Moggi come Vallanzasca? Solo un parallelismo: come se un giudice corrotto parlasse in TV di giustizia”

MONZA Moggi contro Pistocchi, penultimo round: il 23 gennaio si terranno le conclusioni e poi la sentenza. In ballo c’è una presunta diffamazione aggravata della quale Maurizio Pistocchi è accusato davanti al giudice monocratico del tribunale di Monza, Valeria Tiengo. Secondo la ricostruzione della Pubblica Accusa, rappresentata in aula dal Pm Cristina Kluzer, oggi sostituita eccezionalmente dalla collega Paola Zimbaldi, l’imputato durante la trasmissione di Sport Mediaset “A tutto campo”, andata in onda l’8 maggio del 2014, avrebbe detto “oggi il calcio purtroppo è in mano a gente come Genny la Carogna, De Santis e Luciano Moggi che tanti danni ha fatto alla Juventus”. Inoltre, sempre secondo i capi di imputazione, nel corso di un’intervista rilasciata a una testata giornalistica sportiva il 10 ottobre del 2014, Pistocchi avrebbe dichiarato a proposito di Moggi “radiato, condannato in tutti i processi è strano che ancora lo ospitino. E’ come se Vallanzasca parlasse di giustizia”. Stamattina, giovedì, è stato il turno dell’imputato. Il noto giornalista Mediaset ha fornito la propria versione dei fatti oggetto di contestazione rispondendo alle domande delle parti. “Il momento storico – ha esordito in aula Pistocchi – è il 2014, quando viene emessa sentenza di condanna in appello per Calciopoli. Nello stesso periodo si verificarono i gravissimi fatti di coppa Italia con la morte di un tifoso del Napoli. Mi fu chiesta un’opinione su quello che era successo. Se un giornalista fa il suo mestiere deve anche fare arrabbiare qualcuno, altrimenti fa pubbliche relazioni. In quella settimana un signore che stava comprando il Livorno Calcio disse che per le questioni calcistiche si sarebbe rivolto a Luciano Moggi. Cosa sorprendente per una persona radiata dal calcio. La mia era una critica al sistema calcio. Amo il calcio e quello non è che un parallelismo che chi fa il mio lavoro, in una situazione del genere, porta avanti. Ho fatto un parallelismo con queste persone che di certo non amano il calcio. Mi era stata fatta la domanda rispetto al fatto che in quei giorni era uscita l’autobiografia di Luciano Moggi. Con pacatezza ho detto che bisognava prendere atto che la giustizia aveva già emesso sentenza di condanna. E che molti fatti raccontati da quella autobiografia in realtà erano smentiti dalle sentenze”. È finito sotto accusa per i parallelismi, come li ha definiti l’imputato, e accostamenti tra Moggi e Vallanzasca, De Santis e Jenny la Carogna. “Anche in questo ambito – ha aggiunto Pistocchi rivolgendosi al giudice – sarebbe strano per voi se un giudice corrotto finisse in TV a parlare di giustizia. Mi stupisce che una persona radiata dal mondo del calcio continui a parlare di calcio”. La parte civile ha chiesto il motivo per cui Pistocchi “accumuna la figura di Moggi a dei criminali. Lei associa dei grandissimi criminali a Moggi. Perché questo parallelismo?”. È qui che si gioca il processo: un parallelismo suggestivo ma non diffamatorio o un accostamento che lede l’onorabilità dell’ex dirigente della Juventus? “La condanna in Appello di Moggi – ha risposto Pistocchi – era arrivata per un reato gravissimo, non certo un reato da niente: associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva”.

A gennaio l’ultimo round

“Noi – ha incalzato il legale di Moggi – riteniamo sia grave quando lei afferma che il sistema calcio è in mano a questi soggetti: perché cita Moggi?” Pistocchi ha poi ripercorso i rapporti (inesistenti) con Moggi. “Finora – ha sottolineato Pistocchi – sono stati bocciati tutti i 35 ricorsi. La partecipazione di Moggi alla gestione del calcio, in qualunque modo avvenga, non è etico. Il fatto che gli chiedano consulenza da esterno è comprensibile, viste tutte le sue conoscenze, ma mi sorprende. Non ho niente personalmente contro Moggi, anzi in certi momenti ho avuto anche simpatia. Ma non ho mai avuto rapporti con lui, tanto che il mio nome non compare mai in nessuna intercettazione dell’inchiesta”.

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