Mornago, Marcolli (Lega): «No unanime all’accordo elettorale con Tamborini»

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Simone Marcolli

MORNAGO – «Sull’accordo finge di non ricordare che la mia sezione l’ha bocciato all’unanimità. Quanto alla campagna di fango che staremmo portando avanti, non ce n’è bisogno: sta facendo tutto da solo». È ferma la replica di oggi, sabato 27 aprile, di Simone Marcolli, segretario della Lega di Mornago chiamato in causa dal sindaco Davide Tamborini: «Sì, ci siamo sentiti per telefono il 29 febbraio, quando ha chiesto di parlare per un eventuale accordo, affermando di essere carente di giovani e figure femminili da inserire in lista. Un accordo che evidentemente gli interessava per garantirsi l’elezione, o non si sarebbe messo in contatto. Ci siamo lasciati con l’idea di aggiornarci, solo che, trattando l’argomento con la mia sezione e mettendo la questione ai voti, il risultato è stato un unanime no: a mancare erano la fiducia, delle aperture concrete e un serio coinvolgimento dei consiglieri di minoranza».

Progetti caduti nel vuoto

«Gli accordi non si fanno dalla sera alla mattina per garantirsi altri cinque anni, ma su progetti», ha dichiarato Marcolli. «Progetti che, dove abbiamo lavorato in collaborazione, non certo per poltrone o posti, ma per il bene del paese, sono caduti tutti nel vuoto. I finanziamenti che abbiamo ottenuto per il marciapiede di via Stazione, quelli per la piazza di Vinago e il potenziamento del trasporto pubblico locale per Varese sono finiti nelle sue mani, con il primo che è un incomprensibile zig zag con cantiere non ancora chiuso, la seconda inaugurata due mesi fa è ancora inagibile e il terzo ignorato, nonostante la proposta di mettere in sicurezza l’incrocio via Verdi-via Piave e fornirlo di una fermata del Tpl per collegare la frazione: questo la dice tutta su una persona inaffidabile. Il suo ragionamento su una presunta ripicca, poi, è falso e, francamente, infantile, come gli avevo già tra l’altro detto per telefono e non via stampa».

Potenziali situazioni di rischio

Come ha aggiunto il segretario, «un altro punto su cui vorrei soffermarmi è la presunta campagna di fango che i consiglieri di minoranza gli starebbero facendo contro, piccati per l’accordo mancato: la minoranza sta solo portando a termine il proprio mandato facendo quello che ritiene corretto, ovvero non far cadere nel silenzio alcune gravi situazioni che sono emerse rispetto alla sua gestione dell’ente. Poi a decidere sarà la procura, infatti nessuno ha fatto altro se non presentare le potenziali situazioni di rischio. L’unico fango è quello che si sta tirando addosso da solo con i suoi atteggiamenti, dal minacciare querele a destra e a manca agli attacchi personali che sta lanciando in maniera scomposta». «Spero – ha concluso Marcolli – di non essere più chiamato in causa su questioni così sterili, mi piacerebbe si potesse pensare alla Mornago di domani. Ma forse è chiedere troppo».

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