Marino in Provincia: «Jerago non ha mai chiesto soldi per le nostre rotonde»

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JERAGO CON ORAGO –  Salvatore Marino non molla il colpo sulla questione sicurezza delle strade provinciali a Jerago con Orago. Ed ha incontrato Marco Magrini, delegato alla Mobilità a Villa Recalcati, per capire come mai al Comune non toccheranno gli stanziamenti previsti dalla Provincia di Varese per  il miglioramento della viabilità e la creazione di piste ciclabili sulle strade provinciali. Scoprendo che l’ente non ha mai ricevuto nessuna richiesta da parte dell’amministrazione comunale.

Incontro in Provincia

«Ci sono almeno tre rotatorie da realizzare con urgenza nel territorio di Jerago con Orago. Eppure il Comune non ha mai inoltrato richiesta né sollecitato mai la Provincia di Varese a tal proposito». Marino lo ha scoperto dopo aver incontrato, lo scorso giovedì 1 agosto, il consigliere Magrini, grazie anche al consigliere di Fratelli d’Italia Giuseppe Martignoni. Al centro dell’incontro, ovviamente, la messa in sicurezza della SP26 con Via per Menzago e dell’incrocio della SP341 con via Bonomi oltre all’ingresso del Centro Commerciale di Orago di via Varesina. Tutte opere realizzabili con i 30 milioni di euro stanziati dalla Provincia e che porteranno ad un lungo elenco di interventi sul territorio. Ma non a Jerago. Marino aveva chiesto al sindaco conto di questa assenza, ma è andato oltre, scoprendo che «non soltanto il Comune non aveva mai fatto richieste in merito», ma che nei giorni scorsi c’è stato un incontro fra amministrazione e Provincia rispetto alla problematica relativa al temporaneo senso unico istituito a Solbiate Arno, in zona Tigros. «Occasione in cui non c’è stato nessun accenno alle problematiche delle SP26 e 341».

A settembre sopralluogo

Curioso, secondo Marino, che ricorda come in passato, l’ex sindaco e ora assessore ai Lavori Pubblici Giorgio Ginelli fosse di casa a Villa Recalcati: come mai ora non c’è stato interessamento per la sicurezza di Jerago? «Ci siamo lasciati con la promessa di concordare un altro incontro a settembre – conclude Marino – ed effettueremo con Magrini e Martignoni un sopralluogo nelle zone di cui abbiamo parlato, per prendere atto della loro pericolosità».

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