Nuovo sottopasso: a Sant’Anna già problemi, a Beata chiedono una nuova strada

A sinistra, l'accesso da via per Cassano, a destra lo sbocco verso viale Stelvio

BUSTO ARSIZIO – Sottopasso di Sant’Anna già di fronte ai primi problemi, come l’accesso difficoltoso ai garage delle palazzine del quartiere. Serve una rotonda o una corsia di immissione la richiesta degli abitanti di Sant’Anna. E intanto una strada tira l’altra: prende quota la richiesta di un prolungamento della nuova strada che sbocca sul Sempione verso viale Stelvio.

Qui Sant’Anna

«Per entrare nei garage ci tocca fare il giro dell’oca» protesta Giuseppe Papatola, uno degli storici membri del comitato spontaneo di quartiere. Sono circa 130 i posti auto sotterranei penalizzati dalla conformazione della nuova strada. Molti lo hanno fatto presente, già a margine del taglio del nastro di sabato mattina, all’assessore alla mobilità Salvatore Loschiavo e al sindaco Emanuele Antonelli, tanto che quest’ultimo ha dovuto impegnarsi pubblicamente per risolvere la questione dell’accessibilità al sottopasso da Sant’Anna. Come? «Ci vorrebbe una rotonda» invocano i residenti. «Ma basterebbe anche una corsia di immissione da via per Cassano verso la strada del sottopasso, e analogamente una corsia di uscita diretta verso la superstrada. La via per Cassano è larga e lo spazio sembra esserci» propone lo storico leader del comitato di quartiere Franco Cascio. Il quale spinge anche per un collegamento ciclopedonale diretto tra il centro del Villaggio e la nuova ciclabile del sottopasso, attualmente già delineato da un sentiero in mezzo ai campi che sbocca l’altezza della rotonda sul lato Sant’Anna. Rotonda, peraltro, di cui più di uno si è domandato l’utilità. Anche perché, contrariamente a quella realizzata sul lato del Sempione, non ci sono apparentemente sbocchi già tracciati. Eppure, nelle intenzioni di chi ha progettato l’opera, quella rotonda in futuro servirà ad intercettare una nuova strada di collegamento diretto con il terminal merci Hupac che si trova a poche centinaia di metri di distanza. Strada di cui per ora però non vi è traccia.

Qui Beata Giuliana

Ma anche sul fronte opposto si fa già strada la richiesta di un prolungamento del nuovo collegamento fino ad arrivare sul viale Stelvio. A farsene portavoce già nel corso dell’inaugurazione è Giuseppe Gorini, ex segretario cittadino della Lega di Busto: «Con il pezzetto che manca tra la rotonda sul Sempione e viale Stelvio si concretizzerebbe almeno in parte la vecchia tangenziale secante». Si tratta di un progetto di una sorta di circonvallazione per sgravare il traffico pesante dalle strade urbane mai messo in pratica e definitivamente stralciato dal PGT del 2013. Insomma, una nuova strada tira l’altra. Ma se ci sono voluti quarant’anni per realizzare il sottopasso c’è da credere che non sarà così semplice mettere in campo altri progetti.

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