Ospedale unico, Agorà sfida il fronte del no: quali le soluzioni alternative?

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GALLARATE – Annunciata con anticipo per creare l’aspettativa, esce su Facebook nella consueta data della domenica una prolissa presa di posizione di Agorà Liberi e Forti, l’associazione culturale e politica contigua a Forza Italia, sulla necessità di realizzare l’ospedale unico tra Busto Arsizio e Gallarate. Progetto di cui si dibatte da alcuni anni, oramai, tra molti consensi e diverse contrarietà. Ed è al fronte del no che si rivolge Agorà nel post scritto con molta probabilità dal presidente onorario della componente, Nino Caianiello.

Chi ha paura del progetto?

“A chi fa paura l’ospedale unico?” è l’incipit della lenzuolata pubblicata sui social. Domanda a cui fa seguito una serie di constatazioni sul fatto che la futura struttura sanitaria serve per rendere ancora più efficiente e funzionale l’offerta curativa sul territorio, superando i disagi del doppio ospedale a una manciata di chilometri di distanza uno dall’altro, con doppi reparti e sprechi gestionali e finanziari.  E allora, Agorà lancia la propria sfida “ai detrattori dell’ospedale unico. Se non condividono questa scelta- testuale dal post – si attrezzino per trovare una soluzione migliore invece di limitarsi a dire di no. Oppure forse si vuole mantenere lo status quo solo per poter continuare ad attaccare la buona sanità lombarda, a cui accedono non solo da tutta Italia ma da tutta Europa, e che primeggia nelle graduatorie internazionali”?

Contestazioni inattendibili

Poi ancora: “Fa specie che a contestare e contrastare animatamente questa scelta siano proprio forze politiche, o movimenti, che hanno tra i loro principi fondanti l’innovazione, lo sguardo al futuro e allo sviluppo della tecnologia, la lotta agli sprechi, l’innovazione in campo energetico. Gli attuali nosocomi sono strutture di un altro millennio, che sprecano energia e risorse in modo ingiustificato, che non hanno spazi dedicati alla ricerca e che non potranno a lungo reggere la concorrenza (anche in termini di attrazione delle migliori eccellenze nell’ambito del personale sanitario) con il mondo della sanità lombarda, che è tra i più avanzati al mondo e che è in continua evoluzione anche grazie alla capacità di investimento e alla lungimiranza di chi governa Regione Lombardia.”

Domande senza risposte

Insomma, Agorà chiede proposte alternative, se ci sono. Restano comunque aperte due grandi questioni, al di là dell’opportunità del progetto in condominio tra Busto e Gallarate. Nello specifico: come reimpiegare sul versante urbanistico le due grandi, attuali strutture che verrebbero dismesse? E, infine, dove trovare i 500 milioni di euro necessari per realizzare il nuovo nosocomio? Forse la vera sfida sta nel rispondere a questi due aspetti, tutt’altro che marginali all’interno dell’intera questione ospedaliera.

Agorà ospedale unico – MALPENSA24