VARESE – «Ingiustificata affluenza di clientela fuori dagli uffici postali, per eseguire operazioni non essenziali». È l’allarme che il sindacato autonomo delle Poste Confsal Comunicazioni, insieme alla Slp-Cisl, rivolge al Prefetto di Varese Enrico Ricci e al presidente della Provincia Emanuele Antonelli in una lettera inviata ieri, 24 marzo, «per informarli di ciò che accade nella stragrande maggioranza degli uffici postali», come spiega il segretario provinciale della Confsal Comunicazioni Francesco Musarra. Nonostante l’emergenza coronavirus. L’appello alle istituzioni. alla vigilia del pagamento delle pensioni anticipato a domani, 26 marzo, è a fare controlli anche tra gli utenti delle Poste, così come si fanno per le strade.
La lettera al Prefetto di Varese
«Nonostante le norme emanate dal Governo, dalla Regione Lombardia, dai Sindaci di molte città della Provincia e dalle Autorità Sanitarie, registriamo in questi giorni una ingiustificata affluenza di clientela presso gli uffici postali aperti della Provincia di Varese, che creano assembramenti fuori dagli stessi uffici postali per eseguire operazioni di carattere marginale che di sicuro non sono di carattere essenziale – scrivono Confsal Comunicazioni e Slp-Cisl nella lettera – in previsione inoltre, dell’anticipo del pagamento delle pensioni che avverrà a partire dal prossimo 26 marzo, a maggior tutela degli operatori postali e per prevenire pericolosi assembramenti o comportamenti che aggravino il contagio, chiediamo alle istituzioni in indirizzo di intervenire effettuando controlli e verificando urgenza e indifferibilità delle operazioni effettuate da coloro che si recheranno negli uffici postali della Provincia».
Le operazioni non essenziali
Spedizione di lettere, vendite di francobolli, bollettini postali non urgenti, ricariche poste pay, ricariche telefoniche, liste di movimenti, saldi dei conti correnti: sono solo le più gettonate tra le operazioni che molti cittadini compiono negli uffici postali, dando l’impressione di «utilizzare questo espediente per uscire di casa». Inoltre, secondo le organizzazioni sindacali, «mancano i controlli all’esterno delle forze dell’ordine che non applicano le sanzioni. E la nostra azienda dovrebbe, con un cartello affisso all’esterno, specificare quali sono, così si eviterebbero assembramenti e inutile attese». Il risultato, alla fine, è che «gli sportellisti, nonostante le precauzioni, diventano insieme ai portalettere i lavoratori più esposti. Lo dimostrano quei colleghi che in questi giorni hanno purtroppo perso la vita». Sono tre i decessi per Covid-19 registrati tra appartenenti alla categoria.