Primavera partigiana a Cerro: quattro incontri di Anpi con altrettanti autori

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CERRO MAGGIORE – Nell’approssimarsi del 25 Aprile, l’associazione Anpi Cerro Maggiore, in collaborazione con altre, promuove quattro serate al Chiostro solidale di Cerro (piazza San Francesco 1).

La prima serata, svoltasi venerdì 5 aprile con la presentazione del libro di Renata Pasquetto “Mauro Venegoni e i suoi fratelli” (Mimesis Edizioni) ha approfondito la vita di Carlo, Mauro e Pierino, indissolubilmente legati da un impegno fatto di coerenza, dedizione e sacrificio personale. Nel libro l’autrice tratteggia le loro figure con le rispettive qualità, con le caratteristiche e le aspirazioni di ciascuno: persone in carne e ossa, e non monumenti.

Le dure lezioni della Shoah

Nella seconda serata, in programma sabato 13, si parlerà della Shoah presentando il libro di Emanuele Fiano “Sempre con me. Le lezioni della Shoah” (Piemme). In questo libro, crudo e “scomodo”, l’autore affronta con particolare empatia, partendo dalla drammatica esperienza paterna, la questione della Shoah ponendo una serie di domande cruciali: perché continuiamo a parlare di questo capitolo oscuro della storia umana? Com’è stato possibile che accadesse? Può ripetersi? In definitiva, quale lezione possiamo imparare da questa immane tragedia?

Ospiti anche Civati e Catone

Venerdì 19 sarà la volta di Giuseppe Civati approfondire le sfaccettature del fascismo. A quasi ottant’anni dalla caduta del suo regime, il fascismo non è mai morto, sepolto nelle pieghe più oscure della nostra società e negli angoli più reconditi della nostra coscienza nazionale, pronto a riemergere al momento opportuno. Il pamphlet di Civati “Non siete fascisti ma” (People) è pensato per chi non vuole dimenticare e per chi non vuole rassegnarsi: dalle relazioni pericolose con l’eversione e la violenza, agli autoritari che si ribellano all’autorità; dal “fascismo degli antifascisti” pasoliniano, agli attacchi al sindacato e a Liliana Segre; dall’uso disinvolto di Salvini del linguaggio del duce e del regime alla memoria selettiva di Giorgia Meloni; dal negazionismo del clima a quello dei diritti.

Infine, venerdì 26 Stefano Catone attraverso il suo “La bestia di Bolzano” (anch’’esso edito da People) tratterà la figura di Michael Seifert: un uomo come tanti, con un lavoro, una famiglia, che frequenta la parrocchia. Eppure, alla fine degli anni Novanta, riceve all’indirizzo di casa sua, a Vancouver, un avviso di garanzia: la Procura militare di Verona ha aperto un fascicolo su di lui. Gli sono contestati fatti molto gravi – sevizie, omicidi – avvenuti tra il 1944 e il 1945 nel lager di Bolzano. Sessant’anni dopo, un procuratore riapre il caso, fino alla condanna di colui che per molti fu “il boia di Bolzano”.

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