Pro Patria-Varese, storia di una rivalità: quel 15-1 del 1911 fra neve e polemiche

La Pro Patria del grandissimo Lello Antoniotti (foto archivio Giorgio Giacomelli)

BUSTO ARSIZIO – 112 anni fa. Per capire perché Pro Patria e Varese, le due principali realtà calcistiche della provincia, non si siano mai guardate di buon occhio, bisogna scavare nella storia, andando a ritroso di ben 112 anni. Una sana rivalità sportiva fra la Vecchia Manchester d’Italia ed il capoluogo di Provincia che probabilmente affonda le radici in quel roboante e “brutale” 15-1 del gennaio 1911, quando l’Aurora di Busto infierì sul Varese scatenando una ridda di polemiche, con un singolare botta e risposta fra i due capitani: il bosino Gino Moretti e il bustocco Roberto Della Torre.

Rivali dal 1911

Dagli archivi di bustocco.it, il wikipedia della storia della Pro Patria coordinato dal tifosissimo biancoblù Mario Bianchi, abbiamo recuperato un estratto del 1911, un vero e proprio reperto degno dello storico biancoblù per eccellenza, Giorgio Giacomelli, nel giorno peraltro (17 gennaio) della nascita (nell’allora 1928 a Bard) di uno dei più grandi tigrotti della storia: Lello Antoniotti (ecco il link dedicato alla leggenda biancoblù)

Botta e risposta Moretti e Della Torre

La “Cronaca Prealpina” ha pubblicato alcuni giorni fa una lettera del capitano del “Varese Foot-Ball Club”, Gino Moretti, a commento del risultato della partita giocata contro la squadra di Busto (allora solo Aurora, oggi Aurora Pro Patria), vincitrice per 15 a 1. Il capitano della squadra bustese, Roberto Della Torre, irritato per le accuse lanciate dal capitano del “Varese”, scrive a sua volta alla “Prealpina” per fare chiarezza sull’accaduto: «Non piace a me e non è nelle consuetudini della Società Aurora trascinare interminabili antipatiche polemiche, ma sento doveroso di ribattere alle critiche vivaci mosse dal Varese Foot-Ball Club riguardanti il match avuto luogo fra l’Aurora e il detto Varese:

Allora come oggi

1. il campo era coperto di neve tanto sul terreno da noi difeso come su quello avversario ed è escluso assolutamente che la neve possa essere stata battuta espressamente in alcuni punti;

2. la brutalità che ci si addossa può essere spassionatamente giudicata quando si considera che io stesso scrivo dal letto, che dovrò tenere ancora per qualche giorno in conseguenza del delicato sistema di gioco del Varese F.B.C., mentre di questo mi risulta, in modo assoluto, che uno solo ebbe una leggera escoriazione a una mano;

3. l’arbitro, se si può dire che fu qualche volta incerto, non fu partigiano, perché egli fischiò il calcio di punizione quando il nostro giocatore caricò violentemente, annullò il goal marcato dalla Aurora in “offside” e annullò anche il goal fatto dalla stessa e che uno spettatore dietro la porta fermò, mentre persino i varesini dichiaravano essere goal;

Chiudo assicurando che non c’è in noi alcun senso di risentimento, né propositi poco gentili. C’è invece in noi un grande amore per il nostro sport e sono ben lieto di accettare l’invito del Varese di recarci sul suo campo per il match di ritorno, ciò che speriamo avvenga al più presto».

Pro Patria Varese bustocco.it – MALPENSA 24