Provincia: consigliera in coda, Lega sulle barricate e maggioranza spiazzata

Tra i banchi delle minoranze resta solo Barcaro

VARESE – Un po’ di cinema a Villa Recalcati in apertura di consiglio (oggi venerdì 28 aprile) con la consigliera Giuseppina Lanza imbottigliata nel traffico, la minoranza che conta i presenti, si sfrega le mani, e guidata dalla Lega, esce dall’aula: manca il numero legale e niente consiglio. E con Alberto Barcaro che ancora “infedele” alla linea e che, impassibile, resta al suo posto. Da solo tra i banchi delle minoranze.

Ghiringhelli tenta lo sgambetto

«Il numero legale lo deve garantire la maggioranza – tuona il capogruppo leghista Ghiringhelli, dopo aver dato l’ordine di uscire dall’aula – Questi stanno dimostrando di non essere capaci. Anche perché questo è l’ultimo giorno utile per approvare le linee programmatiche». Insomma, la consigliera ritardataria e qualche assenza offrono un assist politico che l’opposizione non si fa sfuggire.

E Barcaro “espulso” dal gruppo? Già, avrebbe dovuto essere la notizia della seduta, ma il ritardo della Lanza fa scemare l’attenzione sul caso. Certo, qualcuno prova a posizionare il cavaliere con il nome del consigliere (delegato da Magrini e con mandato di espulsione dai suoi), ai margini delle poltrone leghiste. Barcaro se ne accorge e rivendica la sua posizione. Dettagli? Certo, che però fanno capire che la situazione è da separati in casa. In due parole: non si filano.

Nel frattempo la consigliera in arrivo, e tanto attesa per evitare la figuraccia, giunge a Villa Recalcati. Le opposizioni, che si sono fermate nell’atrio, rientrano per il secondo e decisivo appello e il consiglio può iniziare. Anzi no. Marco Colombo, consigliere di Fratelli d’Italia, ringrazia il presidente «per aver dimostrato, non concedendo il patrocinio al Varese pride, che la Provincia non è la “casa dei comunisti”».