di Gian Franco Bottini
La cronaca di un giorno di ordinaria follia ci ha definitivamente consegnato una Repubblica non più fondata sul lavoro ma sui sondaggi! Le preoccupazioni della gente vengono ben dopo quelle dei nostri politici per la salvaguardia dei loro deretani; la vicenda Draghi ce lo dice chiaramente . Tre fiducie ottenute sul campo, dichiarazioni di stima ed ipocriti applausi in abbondanza, persino commozione, ma poi il Professore viene gentilmente accompagnato, anzi spinto, all’uscita.
Questo l’epilogo della vicenda Draghi, consumatasi in una giornata che, a chi l’ha seguita in televisione , è parsa ancor più surreale di quella per l’elezione del Presidente della Repubblica, con gli stessi protagonisti ad agitarsi come delle anatre selvatiche, che a un certo punto perdono l’orientamento
Draghi, disabituato alle ipocrisie della politica , “ ci ha messo del suo” commentava un praticone del mestiere; “bastava qualche aggettivo diverso, qualche allusione in più o in meno, qualche leccatina ben distribuita ed era fatta!”Draghi invece, come si suol dire, è “andato giù con il falcione” facendo venire a galla le ragioni delle sue dimissioni. Politicamente uno “sprovveduto” ; certo, ma lasciatecelo dire, di una “sprovvedutezza” che ci è tanto piaciuta e che pensiamo abbia aperto gli occhi a molti cittadini, Aria pulita in un clima irrespirabile!
I danni per il Paese saranno rilevanti ma, a quanto pare, questo poco conta per qualcuno. Quel che conta è che Draghi si sia tolto dai piedi; si stava “montando la testa” e “noi facciamo la figura dei pirla e chi ci voterà più? “ riferiscono l’abbia riservatamente affermato un vendicativo Cavaliere ancora risentito ed astioso per la sua mancata Presidenza della Repubblica.
“Abbiamo i bagnini e i tassisti dalla nostra!” esultava invece un Salvini in formato Peppone. Appurato che una preoccupata opinione pubblica era in larga misura favorevole ad una stabilità del governo in carica ,all’inizio della giornata il dito veniva puntato sugli “irresponsabili” 5Stelle. Nel volger di poche ore, però, i protagonisti del misfatto sono chiaramente diventati Lega e F.I.; una cosa che certamente gli elettori non scorderanno al momento opportuno. Bell’affare, per i due, se l’obbiettivo era quello di rincorrere i Fratelli! Si sono presi tutte le responsabilità, hanno sminuito quelle di un asfittico 5 Stelle e lo hanno rincuorato, hanno consentito agli “amici” di FdI di cantare vittoria a squarciagola (e forse, solo un po’ piùsottovoce, anche “Giovinezza”)!
La fotografia del giorno dopo vede sullo sfondo una Meloni che sorride sotto i baffi, un Salvini con l’espressione un po’ persa di chi pensa “non l’ho avrò mica fatta ancora una volta fuori dal vaso?”, un Berlusconi, formato Crozza, che ,tenuto per la manina dalla sua “simil-signora”, sente il bisogno di giustificarsi. E Putin, sghignazzante, ci ha rapidamente omaggiato con un irridente bel quantitativo di gas supplementare, come ringraziamento per il siluramento di Draghi. Statene certi: l’”apri-chiudi” del rubinetto Gazprom sarà il gioco preferito dello zar per i prossimi mesi .
Si dice che i suoi due “simpatizzanti” , da lucidi strateghi quali sono, non avessero prevista questa rapida mossa (peraltro prevista anche dal portiere di Palazzo Chigi) e siano un po’ imbarazzati , trovando vicendevole consolazione in battutine tipo “vedi, ci minacciano che adesso “staremo freschi”; ci penserà Putin a scaldarci…” e pensando anche a loro possibili trasferte moscovite “di servizio”, utilissime per sistemare alcune imbarazzanti “pratiche in sospeso”.
Se i si dice corrispondessero a verità allora certamente sarà anche sfuggito loro che questo grazioso cadeau putiniano è più velenoso di una boccata di gas, perché l’Europa lo avrà sicuramente interpretato con legittimo sospetto e già adesso saremo finiti ”dietro la lavagna”, esattamente come eravamo prima dell’arrivo di Draghi. Con tutto quel che ne vien dietro! Già, perché ai nostri due supponenti personaggi non passa lontanamente per la testa che i passi in avanti che il Paese ha fatto in questi mesi, in quanto a “dignità e rispetto”, sono stati frutto della credibilità personale di Draghi e non certo un riconoscimento alla nostra sgangherata politica della quale loro sono oggi l’immagine plastica.
Adesso si dovrà votare. I soliti “nani e ballerine” (come si diceva nella prima repubblica) insceneranno la solita commedia “arraffa posti”, oggi più disgustosa che mai, mentre il “gigante” Draghi, da quel galantuomo che è, continuerà a curarsi delle cose serie per non lasciare la nostra barca al totale sbando. E riprenderà alla grande anche l’ansia per i sondaggi, che però questa volta potrebbero deludere delle arroganti certezze, denotando l’attenzione per un nuovo partito, silenzioso, senza nome e in grande crescita : quello di chi li vuole tutti a casa! Come? Si vedrà.