«Noi siamo la risposta». A Sumirago donne unite contro la violenza

SUMIRAGO – «La donna come creatrice di bellezza attraverso la musica, la danza, l’arte, il teatro e la letteratura: si è dimostrato quanto le donne unite possano fare e dare». Così Yvonne Beccegato, vicesindaco e assessore alla Cultura di Sumirago, ha commentato il successo della serata, dedicata alla lotta contro la violenza sulle donne, di sabato 23 novembre che ha visto il Comune ospitare lo spettacolo teatrale realizzato con C.a.o.s., Progetto Layla Aps, Creattivando, Teatro dei Pesci, Elidan, Nashat e Artelandia.

Risorgere come la fenice

«Si è iniziato col dramma teatrale per passare alla bellezza della musica, della danza e l’arte, per concludere con un messaggio importante di speranza: anche se tutto sembra perduto e impossibile si può sempre risorgere come la Fenice. Tutti noi siamo la risposta ai nostri problemi. Non basta cercare la persona giusta che pensiamo possa salvarci da noi stesse, ma noi siamo la risposta», ha dichiarato Beccegato che ha ringraziato le artiste intervenute, nonché Genny Filograna, grafica di Creattivando che creato il volantino per l’evento.
In occasione della settimana dedicata alla lotta contro la violenza sulla donna il vicesindaco ha proposto un appuntamento di forte impatto che toccasse le corde emotive personali, partendo da due punti fondamentali: la donna e la cultura. Una visione differente della prima, creatura portatrice di bellezza attraverso le arti, è stata portata in scena grazie alle performance che si sono succedute sul palco.

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Il grande successo della serata

Sei attrici – Roberta Bossi, Luisa Carabelli, Patrizia Ferrara, Chiara Rolleri, Ombretta Tuligi, Muriel Volpi – coordinate dalla regista Esmeralda Merkhi di Artelandia, hanno interpretato altrettanti personaggi tratti dal libro “Donne” di Patrizia Emilitri: vite di donne qualunque, che con la loro testimonianza hanno portano alla luce le problematiche della quotidianità. Mentre Chiara Bottelli, violinista, ha eseguito due brani e Ileana Maccari, maestra di danze orientali, si è esibita in alcuni balli di danza del ventre, Chiara Pozzi, artista dell’Accademia di Brera, ha presentato la sua opera “Bocca”. Tra gli ospiti speciali c’erano Adele Patrini di C.a.o.s., Raffaella Bossi, editrice del libro “Donne”, nonché Giovanna Romano, presidente di Progetto Layla, associazione impegnata sul territorio nell’aiuto alle persone vittime di violenza.
«La serata è stata un successo: oltre alla sala stracolma, il messaggio è arrivato precisamente come si voleva», ha osservato Beccegato. «Un messaggio di non violenza nei confronti della donna, lì, precisamente nel profondo dell’anima; tanto da rimanere nella memoria emotiva delle persone, affinché non ci sia più indifferenza verso gli altri. Quando si sente, si intuisce un abuso o una violenza, non bisogna girarsi dall’altra parte, ma intervenire e aiutare, perché così facendo forse si è salvato un altro essere umano».

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