Il Rotary Club Castellanza compie quarantacinque anni. Zeni presidente

rotary club castellanza zeni 02

CASTELLANZA – Ieri, mercoledì 21 giugno, si è svolta una delle serate più importanti dell’anno rotariano: a Villa Porro si è tenuto il rituale passaggio di consegne tra Paolo Ponzelletti, presidente del “Castellanza” e l’incoming Nicola Zeni. Ma la cerimonia ha assunto un valore doppio poiché è coincisa con il quarantacinquesimo anniversario della fondazione del Club. Accolti da un suggestivo “red carpet”, gli oltre settanta ospiti si sono raccolti per festeggiare un momento storico e una tappa non comune.

I premi “Professionalità” e del “Servire”

Nel suo discorso Ponzelletti ha rivolto la riflessione a che cosa avesse spinto i soci fondatori a prendere una decisione simile – la tensione che si viveva in quelli che sono passati alla storia come “gli anni di piombo” – facendo riferimento al testo inviato da uno di loro, Libero Ranelli, che ha ricordato il discorso inaugurale del presidente Di Bartolomei: «La filosofia del Rotary sembrò un valido rimedio al diffondersi di atteggiamenti contestativi e di logiche antisistema». Parole di assoluta attualità in un momento in cui lo spirito di servizio del Rotary si confronta con una società in crescente confusione valoriale. Il presidente in carica ha quindi proceduto alla consegna del “Premio Professionalità” al chirurgo Luciano Branchini per l’attività svolta nell’ambito dello screening senologico in Liuc e del “Premio del Servire“ a monsignor Angelo Cairati, «un incredibile uomo del fare», dal restauro dei numerosi beni culturali parrocchiali all’ «impegno sempre speso, silenziosamente, per i meno fortunati, qualsiasi fosse la loro storia».

Paul Harris Fellowship per Mescieri, Ferravante e Baratelli

La Paul Harris Fellowship, onorificenza che reca il nome del fondatore del Rotary, è stata conferita al past president Carlo Mescieri «per aver guidato con mano ferma il nostro club nell’anno rotariano 2020/21, un momento buio e complicatissimo per tutti noi», a Giuseppe Ferravante, past president 2021/22, «per una presidenza che ha dato un determinante impulso al club post Covid, inaugurando un percorso di rinnovamento e ammodernamento» e ad Alessandra Baratelli, prefetto 2017/2018 – 2022/2023 «per il lavoro silenzioso della centrale figura del prefetto: ha dedicato al club sei anni rotariani senza mai risparmiarsi».
Il momento clou della serata è stato il passaggio di consegne tra Ponzelletti – «eccoci arrivati alla fine del mio mandato: è stato un viaggio formativo in un mondo conosciuto, ma in un ruolo nuovo» – e Zeni, a cui ha consegnato il collare e la spilla di reggente ma anche, novità di quest’anno, la Carta di fondazione del Club, ricevendo contestualmente la spilla di “Past President”, il martelletto e il ringraziamento di tutti i soci.

Zeni: «Coinvolgimento dei giovani e internazionalizzazione»

Per il neopresidente Zeni le tematiche dell’anno rotariano che sta per iniziare saranno «da un lato l’attività sul territorio, dall’altra i rapporti internazionali e istituzionali. Mi riferisco in particolare al coinvolgimento dei giovani nelle realtà aziendali radicate nella nostra zona, ma anche al dialogo e alla collaborazione con le istituzioni. Ne sia un esempio la positivissima azione sul progetto Uniscreen della Fondazione Italiana Diabete, operativo dal mese di aprile a Cantalupo di Cerro Maggiore, dove la cooperazione tra Fid, Rotary Castellanza, Protezione civile, Ospedale San Raffaele e Croce Rossa sta dando risultati magnifici.
Sul lato dell’internazionalizzazione risulta determinante aprire la nostra visione su chi, soprattutto all’interno del mondo Rotary, sta portando avanti progetti innovativi e utili nel mondo, anche qui attivando collaborazioni e relazioni. Oltre a ciò daremo ancora più importanza a due tematiche – entrambe cardine del Rotary International – di assoluta attualità, purtroppo, nel bene e nel male. Innanzitutto le “DEI”, ovvero Diversità, Equità ed Inclusione, e poi i giovani: siamo profondamente convinti che chi deve ancora oggi scontare un qualunque genere di gap sia paragonabile a un “peso leggero” costretto a gareggiare contro un “peso massimo”. Non saremmo degni rotariani se non ci dedicassimo – sopra ogni cosa – a restituire la giusta dignità a tutti».

rotary club castellanza zeni – MALPENSA24