Rotonda Coop, il Comune di Busto vince anche al Tar: ricorso inammissibile

La costruzione della rotonda della Coop

MILANO – Comune contro Coop, nuovo round di fronte ai giudici. Anche il Tar della Lombardia dà ragione all’amministrazione bustocca: Inammissibile per carenza di interesse» il ricorso di Coop Lombardia e Alfa 1, la società del gruppo Alfano che ha edificato il polo commerciale di viale Duca d’Aosta. Avevano chiesto l’annullamento della delibera della giunta Antonelli del dicembre 2017, un atto di indirizzo volto a consentire l’apertura del supermercato Coop anche prima di aver realizzato la rotonda di viale Duca d’Aosta.

La sentenza

La sentenza è stata pronunciata lo scorso 27 ottobre dalla quarta sezione del Tribunale Amministrativo Regionale della Lombardia. Il ricorso di Alfa 1 e Coop Lombardia risaliva al 30 gennaio 2018: «illegittima» e dunque «da annullare» la delibera di giunta di Busto Arsizio del 6 dicembre 2017 in cui, con un atto di indirizzo, l’esecutivo guidato dal sindaco Emanuele Antonelli dava mandato ai dirigenti comunali di «verificare con la controparte la disponibilità ad avvalersi della facoltà di procedere all’apertura dell’esercizio commerciale anche in pendenza dell’esecuzione dell’intervento viabilistico rotatorio».

Il “caso” della rotonda

La questione è nota, ed è già stata ampiamente trattata nella causa civile di risarcimento che la Coop ha intentato, e perso in primo grado in Tribunale a Busto Arsizio, contro il Comune. La convenzione urbanistica stipulata nel luglio del 2016 prevedeva la realizzazione della (controversa) rotonda sul viale all’incrocio tra viale Duca d’Aosta e via Mameli, allora regolato da un semaforo. Avrebbe dovuto essere pronta prima di poter aprire il supermercato. Ma di fronte alle lungaggini per l’approvazione dell’opera, la giunta diede l’indirizzo ai dirigenti competenti di valutare con la società deputata a costruirla (Alfa 1) l’opportunità di posticipare l’esecuzione dell’opera dopo l’apertura della Coop, in quanto sarebbe stato «preferibile realizzare (il rondò) nel periodo estivo e solo a seguito della messa in esercizio del “semaforo intelligente” sul viale della Gloria», aprendo in alternativa alla possibilità di rivedere la convenzione.

“Appuntamento” al prossimo round

Per il Tar, però, la delibera della giunta Antonelli è solo «un atto di indirizzo» e «non ha efficacia cogente», in quanto i suoi effetti si sarebbero prodotti «solo all’esito degli atti applicativi». Motivo per cui il ricorso è stato giudicato «inammissibile per carenza di interesse». Un altro punto a favore di Palazzo Gilardoni. Ma la battaglia a colpi di carte bollate non è ancora finita: il prossimo 8 febbraio le parti si ritroveranno davanti ai giudici del Tribunale di Milano per l’udienza di appello della causa civile.

busto arsizio coop rotonda – MALPENSA24