Buche e fango a Samarate, residenti in rivolta in via Aspesi: «È un dramma»

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SAMARATE – La domanda è semplice: un cittadino ha diritto a uscire di casa agevolmente e in sicurezza? La risposta, di fatto, è altrettanto semplice: certo. Ecco perché c’è chi alza la voce, chiedendo un intervento il prima possibile. Succede a Samarate, nella frazione di San Macario. Francesca Resta da oltre un anno vive in una delle villette che di recente sono state costruite in una piccola traversa di via Aspesi. Ma fin da subito ha dovuto fare i conti con una strada «impercorribile», dice: buche, fango, acqua che diventa ghiaccio e resti di materiale edile che derivano dal cantiere delle case appena realizzate. «La situazione è drammatica».

L’inizio

La traversa di via Aspesi è una strada bianca. E come tale ha bisogno di una manutenzione costante. Ma la situazione sembra aver preso una piega scomoda, in questo caso. Dall’inizio: a giugno dello scorso anno, Resta ha comprato una delle villette fresche di costruzione. «Non era previsto che venisse asfaltata, va bene. Però abbiamo passato i primi mesi a togliere pezzi di piastrelle e chiodi di cantiere, in attesa che qualcuno la sistemasse». Sono tutt’ora in attesa. Non che non ci siano stati tentativi di trovare una soluzione. «Alla prima occasione utile, visto che ci eravamo appena trasferiti, siamo andati a conoscere il sindaco (Enrico Puricelli, ndr) e abbiamo reso noto il problema».

In cerca di un accordo

Sono quindi cominciate le interlocuzioni tra Resta, l’ente locale e il costruttore. «Una parte della strada è di proprietà comunale», spiega la samaratese. «Noi residenti ci siamo offerti di contribuire alle spese e ognuno si sarebbe impegnato a fare la propria parte. Ma sono responsabilità che per un periodo sono rimbalzate continuamente». E quindi non si è raggiunto un accordo definitivo. Da qui, il ricorso a una consulenza legale, quantomeno per chiedere un accertamento tecnico-preventivo sullo stato dei luoghi ed evitare di andare in causa. Una via che non ha trovato sbocchi. Ora la situazione è in stallo: «Anche volendo, noi privati non possiamo intervenire. E il Comune ha fatto sapere che non vuole intervenire su una strada bianca che richiede continuamente manutenzione, con i tombini che si intasano a causa delle foglie e delle pietre». Come fare?

«Strada impercorribile»

Ora Resta, portavoce anche degli altri residenti, lancia l’appello nella speranza che qualcosa si smuova. Sì, perché «la strada è impercorribile». A piedi e coi mezzi di trasporto. «Quando piove, restano pozze d’acqua per giorni, che d’inverno diventano lastre di ghiaccio: a rischio e pericolo di andare contro il muro». Ma non solo: «Uscire col cane vuol dire inzupparsi, la posta ci arriva a spot perché chi la consegna è in difficoltà e se qualcuno dovesse avere dei problemi non so come potrebbero arrivare i mezzi di soccorso». Lo stesso vale per il ritiro dei rifiuti: «Ogni volta col risultato di vedere fango schizzare dappertutto». Insomma, «cerco risposte dalle istituzioni: pago le tasse e ho fatto un mutuo, penso che non si possa far finta di niente di fronte a una situazione drammatica».

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