Samarate, Puricelli torna in aula dopo sei mesi: «Più forte della malattia»

Enrico Puricelli

SAMARATE – «Sono stati anni molto difficili. Grazie a chi, anche con un solo messaggio, mi ha dato la forza di andare avanti». È più forte della malattia, Enrico Puricelli. Chiude così il suo primo mandato in fascia tricolore a Samarate, con la voce rotta dall’emozione mentre pronuncia parole di ringraziamento nei confronti delle persone che in questi mesi difficili lo hanno sostenuto. Un momento complicato, in cui si è trovato costretto a misurarsi con la malattia che lo ha tenuto lontano dalla scena politica e amministrativa negli ultimi sei mesi. Al punto che ogni decisione sul suo futuro è rimasta per un attimo in sospeso. Fino alla scelta di scendere ancora in campo. E ieri sera – 19 aprile – è tornato al suo posto in consiglio comunale. Per chiudere un capitolo e iniziarne subito un altro.

Puricelli torna in campo

Il leghista ha affidato alle comunicazioni conclusive il saluto di rito di fine mandato. Cinque anni in cui ha dovuto affrontare diverse prove, dal Covid e le sue conseguenze ai quei fatti di cronaca che hanno fatto rimbalzare il nome di Samarate in giro per l’Italia. Ma anche le sfide personali, quelle che obbligano chiunque a fermarsi un attimo e pensare a se stessi. E alle proprie priorità. Fra queste c’è anche la città che ha guidato in questo quinquennio, al punto che – dopo le opportune considerazioni – ha deciso di tornare in campo un’altra volta, indossare la spilla dell’Alberto da Giussano e trascinare il centrodestra alle urne delle prossime Amministrative.

I ringraziamenti

Quindi i ringraziamenti in aula. Rivolti alla giunta, «che anche nelle decisioni impopolari mi è sempre rimasta vicino». Con un occhio di riguardo al vicesindaco Nicoletta Alampi («Si è caricata sulle spalle anche le mie problematiche oltre alle sue») e al presidente del consiglio comunale Rossella Caligiuri («Ha cominciato con un po’ di timore ma vedo che è arrivata a fine mandato con ottimi risultati»). Poi le parole di stima a tutti i consiglieri comunali e ai commissari: «Nonostante le idee diverse, abbiamo sempre discusso con rispetto ed educazione. Samarate ha molto da insegnare agli altri Comuni». Senza dimenticare la famiglia, presente in aula a sostenerlo.
Ha concluso: «Mi sono ritrovato, negli ultimi mesi, a combattere contro il cancro. Grazie a chi, con un messaggio, mi ha dato la forza di andare avanti. E grazie anche a chi non l’ha fatto, dimostrandomi che la vita ti porta a imparare nuove cose». Poi, alla fine, la risposta all’unisono di tutto il consiglio comunale che ha dato il bentornato al sindaco: applauso.

Il consiglio comunale di Samarate

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