SAMARATE – Il saldo è negativo e le proiezioni demografiche non promettono nulla di buono. Al suono della prima campanella a settembre, gli studenti a Samarate saranno 59 in meno rispetto a un anno fa, addirittura 100 in meno se paragonati alle cifre del 2014. «Di questo passo, nel giro di tre anni Samarate sarà accorpata d’ufficio». L’allarme è stato lanciato dall’assessore all’Istruzione, Vito Monti, questa mattina in conferenza stampa durante la presentazione del Piano diritto allo studio che lunedì verrà discusso in consiglio comunale.
Il crollo dei numeri
Il calo degli studenti si registra proprio in centro città. Alle Manzoni, infatti, gli alunni erano 314 nel 2014, mentre oggi sono 268. Resistono invece le frazioni: San Macario ha perso soltanto due unità (da 237 a 235), mentre alle De Amicis di Verghera il saldo è addirittura positivo, da 203 a 206. Se si considera che San Macario e Cascina Elisa sono sotto l’istituto comprensivo di Benedetto Croce di Ferno e che la diminuzione di studenti si avverte proprio in centro città, ecco che – seguendo il ragionamento di Monti – è proprio la dirigenza scolastica del Manzoni di Samarate quella soggetta a maggiore rischio di sopravvivenza.
Diminuiscono i bambini ma aumentano i soldi
Nonostante la diminuzione degli studenti («non nascono bambini», sottolinea l’assessore), aumentano i fondi stanziati dalla giunta di Leonardo Tarantino per l’Istruzione, dai 669mila euro assicurati nell’ultimo anno scolastico ai 727mila in approvazione lunedì in aula. Nel totale sono compresi i 145mila euro da suddividere tra le tre scuole materne paritarie, i 10mila euro previsti per lo psicopedagogista, altri 6mila per lo scuolabus, 5mila per le borse di studio. La voce più grossa è rappresentata dal sostegno: 284mila euro destinati a coprire le mancanze dello Stato che contribuisce soltanto con il 40 per cento del monte ore necessario per aiutare gli studenti in difficoltà.