«Il palazzo da 20 piani a Sesto lo avevamo solo adottato»

insieme per sesto

Nella discussione sulle richieste dall’impresa Colombo di cambiare il PGT per costruire 10 piani dove non è previsto è stato fatto un paragone con il caso del terreno comunale in via Sabbioni (a nord della ex SIAI Marchetti) di cui si discusse oltre 10 anni fa.

Il paragone non regge, qui di seguito spieghiamo il perché.

La storia del nostro caso inizia nel 2009 e finisce nel 2011. Nel 2009 sull’area comunale fu previsto un edificio residenziale la cui progettazione poteva arrivare fino a 20 piani. Una ipotesi specifica per quell’area, per un interesse pubblico. La proposta, della maggioranza di IXS, fu solo adottata e poi sottoposta ad osservazioni. Non fu mai approvata, né venne speso un euro per alcun progetto.

Nel 2011 la nuova maggioranza, approvando il PGT, determinò l’altezza massima per quell’area in 8 piani. Una scelta più che opportuna. Le altezze nelle altre zone restarono le stesse già previste: da due a tre piani.

Questo caso mostra come avere regole diverse per luoghi diversi non sia uno scandalo, purchè le scelte diverse avvengano in un unico contesto, in un confronto complessivo:

  • un intervento pubblico, fatto per l’interesse pubblico non è lo stesso di una speculazione privata e il dettare norme specifiche per un terreno comunale, non implica applicarle ovunque;
  • la speculazione mira invece all’interesse privato e si ha per esempio quando si cambiano le regole per ottenere condizioni diverse e più vantaggiose di quelle in vigore al momento dell’acquisto di un’area sottoposta ad altre regole;
  • anche la valutazione sul paesaggio tiene conto della diversità dei luoghi, dei caratteri del paesaggio, delle vedute tradizionali, degli edifici intorno. Costruire accanto al centro storico e vicino al fiume non è come costruire vicino alla ferrovia e a una fabbrica. MA IN OGNI CASO È’ NECESSARIO VALUTARE L’IMPATTO

Insieme per Sesto

sesto palazzo 20 piani adottato – MALPENSA24