La Cattedrale di Somma celebra il mito della Moto Guzzi

somma cattedrale mostra guzzi

SOMMA LOMBARDO – Moto storiche, moto uniche, moto speciali. Ma anche le enormi opere d’arte riprodotte da Ravo sulle pareti, insieme alle finestre colorate che filtrano gli ultimi raggi di sole prima dell’inverno. Fino alla musica in sottofondo a dare quel tocco ambient. Tradotto: è l’esposizione Moto Guzzi che ieri, 6 novembre, ha occupato le sale de “La Cattedrale”, l’ultima novità firmata dall’imprenditore sommese Paolo Rovelli. La vecchia azienda meccanica dismessa sul Sempione a Somma Lombardo, oggi rilanciata come area feste, ha infatti aperto le porte ai cittadini appassionati delle due ruote. Mostrando veri e propri pezzi da collezione.

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La mostra Guzzi

Dopo l’inaugurazione dello scorso 25 settembre, con i freestyler di Mototerapia capitanati dal campione Vanni Oddera, un altro evento dedicato al mondo dei motori su due ruote. Tutto parte del progetto per «valorizzare Somma, il posto in cui sono cresciuto e a cui resto molto legato», ha detto Rovelli. Fra i modelli in mostra, alcuni «unici». Come un otto cilindri, che «credo ce ne siano tre in tutto il mondo».

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Oppure esposizioni «special». Tra cui spicca la moto dell’imprenditore sommese che lo ha portato a vincere il Campionato europeo Fast Endurance insieme al socio Francesco Curinga, «grande pilota». E visto che in Guzzi, a causa della pandemia, non si è potuto festeggiare adeguatamente, «l’ho fatto io, con questo evento che ha visto il contributo di molti collezionisti». Non solo, alla base anche «una mia esigenza personale», che va di pari passo al desiderio di «offrire l’opportunità a tutti i cittadini di passare dalla Cattedrale per vedere le moto».

Arte e cultura alla Cattedrale

Il progetto “Cattedrale” ha un obiettivo ben preciso: «Vuole restituire il bello alla cittadini». Motivo per cui la priorità degli eventi che si animano – e si animeranno – al suo interno sono di carattere artistico e culturale, con anche concerti e presentazioni. La conferma sono i due murales che svettano nella sala principale, firmati entrambi dal noto street-artist Andrea “Ravo” Mattoni. E che racchiudono la visione di Rovelli: «Questo spazio nasce come contenitore, che viene utilizzato per creare contenuti di vario genere da offrire a tutto il territorio».

Inoltre, ad avvalorare quest’idea la «residenza per gli artisti, una parte che viene intesa come vero e proprio appartamento per ospitarli». Soprattutto considerando che «vengono da tutto il mondo». Senza dimenticare la promozione delle bellezze della zona. Sì, perché «durante il loro periodo di permanenza, li portiamo in giro per la città e gli facciamo realizzare – ovviamente con le dovute precauzioni, tempi e modi – grandi pareti». Un lavoro che vuole allargare le intenzioni poste nella Cattedrale oltre le sue mura, portarle al mondo esterno.

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Un luogo d’aggregazione

Durante la mostra è stato intercettato anche l’assessore alla Cultura, Donata Valenti. La sua passione per l’arte si declina in un elogio a Rovelli: «Ha sempre tantissime idee per dare valore alla città», ha commentato. «Come sempre, gli eventi della Cattedrale lasciano a bocca aperta, sia per la loro organizzazione che per le proposte fatte: sta diventando davvero un luogo di aggregazione sociale».

 

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Il direttore del Louvre a Somma per ammirare la Carità di Ravo

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