Sostegno domiciliare agli anziani, 100 mila euro a progetto sperimentale di Legnano

LEGNANO – Si intitola “La cura condivisa. Una rete di sostegno domiciliare agli anziani” il progetto presentato da un partenariato che ha come capofila la Fondazione Sant’Erasmo di Legnano e che Regione Lombardia ha premiato con un finanziamento di 99.000 euro (su una spesa complessiva di 123.846,43) nel contesto dei fondi dedicati al terzo settore per il triennio 2023-2025. Il partenariato è composto da Fondazione Sant’Erasmo Ets, Auser Ticino Olona, Uildm Legnano, Croce Bianca e Associazione “Amici Del Sant’Erasmo”.

Punto di partenza sono gli indirizzi di riforma sociosanitaria attivati dalla Regione, che hanno come obiettivo il potenziamento dei servizi territoriali attraverso il rafforzamento della integrazione socio-sanitaria. I 25 anziani che nella prima fase del percorso saranno individuati come utenti avranno in comune la situazione di “povertà”, intesa non solo come carenza di risorse economiche e finanziarie per far fronte alle esigenze materiali e alimentari quotidiane, ma anche e soprattutto come assenza di relazioni sociali, lontananza o mancanza di famigliari, o presenza non continuativa del caregiver. 

Monitoraggio e aiuto costante

Per questa tipologia di utenti il progetto si propone di erogare una serie di servizi di supporto per tradurre in concreto e misurare “sul campo” gli obiettivi di integrazione sociosanitaria, garantendo un monitoraggio continuo delle condizioni psico-fisiche e un aiuto costante per affrontare i bisogni materiali della vita quotidiana. Fra i servizi minimi che il progetto svilupperà per ogni utente, la telefonia sociale (chiamate telefoniche in uscita verso i 25 anziani per tutti i 18 mesi di durata del progetto a partire da ottobre e recall per chiamate in entrata verso anziani bisognosi di compagnia o di servizi), una visita infermieristica ogni mese, almeno 6 screening sanitari nel periodo di svolgimento del progetto, servizi di trasporto sociale o sociosanitario, aiuto alla spesa, consegna e ritiro di esami/farmaci.

Una quota del budget di progetto (in media 250 € per ciascuno) sarà destinata a forniture alimentari gratuite per gli utenti bisognosi, mentre per i momenti di condivisione è prevista l’organizzazione di 18 eventi ludico-animativi. Oltre a questi servizi minimi, il progetto prevede un medico di supporto al servizio infermieristico per consulti e/o visite, la fornitura di beni alimentari, un servizio di piccole riparazioni domestiche, pulizia straordinaria delle abitazioni e servizi di assistenza fiscale o giuridico-amministrativa: insomma, tutto ciò che ha a che fare con le piccole e grandi difficoltà potenziali che un soggetto anziano deve affrontare nel vivere quotidiano.

Frigoli: «Cure sanitarie ma anche sociali»

«Il progetto – spiega il direttore della Fondazione Sant’Erasmo, Livio Frigoli – ha un punto di partenza preciso, che si trasforma in obiettivo da raggiungere attraverso le azioni che abbiamo concordato e cioè portare in primo piano e far emergere le situazioni che abbiamo definito di “povertà”, per poi agire e mettere in campo contromisure e “cure” concrete, intese non solo come ciò che ha direttamente a che fare con l’ambito sanitario e assistenziale, ma anche come una possibile soluzione alla solitudine e alla mancanza di relazioni. Siamo convinti che gli interventi che abbiamo identificato, pur applicati in un contesto numericamente limitato, potranno costituire un’esperienza utile per la gestione futura del settore socio assistenziale».

Il progetto ha inoltre l’obiettivo di coinvolgere famigliari e caregiver di riferimento degli anziani e tutti gli enti, i soggetti e gli attori del welfare locale. Il presidente della Fondazione, Alberto Fedeli, sottolinea due aspetti: «Il progetto nasce attraverso un percorso di condivisione che ha visto entrare in relazione vari soggetti e associazioni del territorio che già operano nel settore, in una logica di rete non sterile, ma applicata sul campo. Allo stesso tempo, dimostra quanto il futuro del settore sociosanitario debba passare dal supporto che il terzo settore è in grado di dare sin da oggi al servizio pubblico. Per questo motivo il progetto, oltre ad essere coerente con la programmazione del Piano di zona 2021/2023 e, in particolare, con l’Accordo di programma per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali e servizi sanitari, cercherà anche un raccordo operativo con le costituende Case di Comunità».

legnano anziani fondazione santerasmo – MALPENSA24