Stati Generali, Maffioli: «La cultura deve essere il mattone della Busto del futuro»

BUSTO ARSIZIO – Ripresa, territorio, turismo: sono le tre parole chiave dell’edizione 2022 degli Stati Generali della Cultura di Busto Arsizio, che si sono svolti questa mattina, 17 dicembre, al Museo del Tessile, sotto la regia della vicesindaco e assessore alla cultura, identità e sviluppo economico Manuela Maffioli. «Stiamo costruendo il futuro di Busto su fondamenta anche culturali – sostiene l’esponente della giunta – mattone della Busto del futuro deve essere la cultura, come architrave del sistema città, della Busto che vorremmo». E se il PNRR porterà nuovi spazi, come l’Auditorium all’ex Borri, «i festival, oggi nove, potrebbero diventare undici», mentre nel 2023 torneranno appuntamenti “sacrificati” dal Covid come la Giöbia e il Carnevale.

Grande partecipazione

Una novantina in tutto le, «tantissime», realtà culturali della città, «vere promotrici di contenuti ed elevazione – le ha definite Manuela Maffioli – coltivatrici di talenti, costruttrici di futuro, ambasciatrici della città». Una partecipazione sempre significativa, quella all’appuntamento ormai tradizionale di metà dicembre. «Tutta l’amministrazione crede nell’importanza della cultura come volano di sviluppo – le parole dell’assessore Maffioli – stiamo prevedendo nuovi spazi culturali nei grandi progetti di recupero del Pnrr e dell’area delle Nord. Alla cultura un numero maggiore, e di ulteriore qualità, di spazi, dove poter esprimersi e accogliere quel pubblico non solo cittadino a cui ci rivolgiamo».

Le tre parole chiave

Le tre linee guida per il futuro della cultura a Busto sono quest’anno ripresa, territorio e turismo. Ripresa, perché «abbiamo ripreso a lavorare con più entusiasmo e determinazione perché segnati dalla percezione della privazione della cultura – spiega Maffioli – abbiamo rischiato di perdere due sale, ma grazie ai volontari, all’amministrazione e agli sponsor si sono salvate. Ora l’appello per la ripresa è ai cittadini: continuate a desiderare e a consumare cultura». Territorio, perché «le ricadute della cultura non sono solo sull’individuo, ma anche sul territorio. La cultura non muove solo le menti, ma le persone, e dove c’è movimento di persone c’è economia, c’è sviluppo. Dobbiamo continuare a lavorare insieme perché tutti i progetti di cultura siano motore economico per questa città». L’esempio è l’indotto di BA Lirica. Turismo, infine, perché «il museo del Tessile è capofila della Rete MIVA, la rete dei musei industriali del varesotto, unica in Italia. Stiamo cercando di avviare iniziative condivise di promozione e valorizzazione reciproca per rispondere alle esigenze di una forma di turismo che sta prendendo sempre più piede in Europa, il turismo industriale. Nel sud della provincia non ci sono mare, lago o montagne, ma abbiamo un patrimonio archeologico industriale incredibile che potrebbe diventare volano di sviluppo, un’opportunità da non perdere». A queste si aggiunge quello che Manuela Maffioli definisce come l’«ingrediente strategico», vale a dire la rete. L’appello finale dell’assessore è stato rivolto agli imprenditori nel campo della ricettività affinché l’indotto prodotto anche dalla cultura possa almeno in parte rimanere sul territorio cittadino.

Il parterre degli ospiti

Ed è stata un «grande successo» la sesta edizione degli Stati Generali della Cultura di Busto. Presenti l’assessore regionale ad autonomia e cultura Stefano Bruno Galli, la vicepresidente del consiglio regionale Francesca Brianza, il consigliere regionale Emanuele Monti, la presidente del consiglio comunale Laura Rogora, l’assessore Salvatore Loschiavo, il presidente della commissione cultura Orazio Tallarida con la vicepresidente Chiara Colombo. Ma anche il presidente della Camera di Commercio di Varese Fabio Lunghi, relatore sull’importanza della cultura come volano di sviluppo: tra i casi citati Bustofolk, il festival che ha generato 600 posti letto occupati. Dopo la relazione dell’assessore Maffioli ciascuno dei sei tavoli tematici ha fatto il bilancio della propria attività e delle prospettive future per voce, rispettivamente, di Andrea Cavalli (arte), Rolando Pizzoli (identità), Claudio Argentiero (immagine), Sara Maraschiello (letteratura), Stefano di Garbo (musica) e Marco Bianchi (teatro).

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