Su il sipario a Cerro per la rassegna di teatro dialettale dedicata ad Anita Bollati

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CERRO MAGGIORE – Al via sabato 22 febbraio la 21.a edizione del Progetto Anita Bollati, l’appuntamento annuale che l’Amministrazione comunale di Cerro Maggiore dedica alla sua illustre cittadina che ha dedicato tutta la vita al teatro dialettale. La rassegna valorizza le tradizioni locali e mantiene viva la cultura popolare nelle sue più diverse espressioni, con il coinvolgimento sempre più frequente delle compagnie del territorio. Con lo slogan “sta menga in ca a fa giô la pulvera… vêgn a divertiss”, l’edizione 2020 si aprirà con “La Favola di Orfeo”, rappresentazione del mito a cura della compagnia teatrale Autodidattili. Seguiranno i Sempr’Alegher con “Avocatt Traversa… causa persa” (21 marzo), la Filodrammatica Gallaratese con “Il morto è vivo” (3 aprile), Dove osano le aquile con “La pastiera” (26 aprile) e la compagnia dei Gelosi con “Lisetta da Messina” (15 maggio). Tutti gli spettacoli si terranno nell’auditorium comunale di via Boccaccio 2, dalle ore 21.00. L’ingresso è libero, fino ad esaurimento posti.

Un’artista ammirata da Musazzi e premiata dalla Regione

Nata a Cantalupo, Anita Bollati (1924-1998, nella foto in alto, al centro della scena) esordì sul finire degli anni Quaranta con alcune operette promosse e dirette dal parroco don Carlo Bianchi. Nei primi anni Cinquanta nacque la compagnia Primavera d’arte, composta da donne che, a differenza dei Legnanesi, vestivano panni maschili, in seguito divenuta la Compagnia dialettale Cantalupese con attori di ambo i sessi. La Bollati scriveva i testi e recitava nei teatri parrocchiali della zona, riscuotendo l’ammirazione di Felice Musazzi. Nel 1999 la Regione Lombardia le assegnò la Rosa Camuna alla memoria; ad Anita Bollati è stata dedicata la piazza del mercato di Cantalupo.

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