Tarocchi tra Occidente e Oriente, il libro illustrato da Andrea Tomassini di Varese

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Davide Americo e Andrea Tomassini

MILANO – «Le carte, così come i colori di un pittore, hanno un valore; non sono però gli stessi per tutti. Ci sono le basi, ma poi ognuno si rapporta a loro come preferisce: non si tratta di una scienza esatta». Come ha avvertito Davide Americo, scrittore di Pisa che venerdì 24 novembre ha presentato alla Libreria Esoterica di Milano il suo manuale di astromanzia, tecnica di lettura dei tarocchi che unisce zodiaco occidentale e orientale, l’accesso a una maggiore conoscenza «non dipende tanto dal mazzo, ma da chi lo legge». All’incontro dedicato a “Tarocchi e astrologia” c’era con lui Andrea Tomassini, illustratore e musicista di Varese già caricaturista per Malpensa24, che ha curato tutto l’aspetto grafico del progetto dal volume alla serie degli arcani che lo accompagna.

Astrologie, segni zodiacali ed elementi

«L’idea risale – con parecchi viaggi in mezzo – a dieci anni fa: all’epoca l’avevo già in testa, cartomanzia e astrologia mi appassionano da una vita», ha raccontato Americo della genesi del libro. «Qual è il senso di questo lavoro? Prende le mosse da un’osservazione di cose che esistono da sempre, sia all’interno della tradizione sia, a livello di archetipo, ovunque. Penso in particolare alla ricorrenza del numero dodici, che caratterizza sia i segni zodiacali che i dodici mesi o, in modo ripetuto, le ore della giornata».
Fondamentale per il lavoro realizzato dall’astrologo e cartomante è stata la cultura dell’Estremo Oriente: «Anche lì ci sono dodici segni, ma strutturati sugli anni, che hanno dei precisi corrispettivi occidentali: all’ariete corrisponde il topo, al toro il bue, ai gemelli la tigre e così via. Inoltre mentre in Occidente gli elementi sono quattro, dall’altra parte sono invece cinque, e cioè metallo, aria, legno, fuoco e terra. Quindi se li utilizziamo per coniugare i dodici segni, a loro volta ne generano altri sessanta».

Date di nascita ed epoche storiche

«Ogni giorno del mese ha un corrispettivo preciso nei ventidue arcani maggiori, mentre per quelli mancanti è sufficiente sommare i numeri della data per individuare la relativa carta. In questo modo – ha aggiunto Americo riguardo al suo innovativo metodo di lettura dei tarocchi – è già possibile sapere tanto di una persona partendo dalla suo giorno di nascita»: vedendo ad esempio come l’occultista inglese Aleister Crowley e il tenore Luciano Pavarotti, nati sessant’anni di distanza, siano stati accomunati da un’elevata sensibilità, che ha permesso loro di influire enormemente sull’arte.
Come ha osservato lo scrittore, «a volte le caratteristiche che emergono delle persone possono essere complementari e ribaltate, presentando caratteristiche che sono l’esatto opposto di quella che dovrebbe essere una conferma: in altre parole, non accettandosi, si comportano in modo esattamente contrario. Ogni segno ha il suo opposto ma è può essere anche il caso di quegli opposti che è come se fossero identici: talmente diversi da giungere a toccarsi. La vera differenza si trova invece a novanta gradi, o a tre segni di differenza, nello zodiaco».
Il procedimento ideato da Americo – «lavoro ex-post, do un significato alle cose dopo che sono successe» – si può utilizzare anche per i periodi storici. Ad esempio sia il 1929 che il 1989, a distanza di sessant’anni, sono stati entrambi caratterizzati dal “serpente di terra” e da un crollo che ha provocato profondi cambiamenti: nel primo caso quello è stato quello della Borsa e nel secondo del Muro di Berlino.
Anche la data di nascita di un personaggio immaginario come Lady Oscar può dare informazioni: «Il 25 dicembre 1755 rimanda sia al Capricorno che al “cinghiale di legno”: quindi una persona che si mostra dura, rigida ma in realtà conserva una grande fragilità. Mentre la presa della Bastiglia, avvenuta il 14 luglio 1789, è nel segno del cancro, tipico delle rivoluzioni, nonché del “gallo di terra”, un segno forte, militare; per i tarocchi corrisponde alla Temperanza, la ricerca di una tranquillità che raramente si trova».

Tradizione e archetipi

«Il cofanetto progettato avrebbe contenuto sia gli arcani maggiori che i minori – le classiche carte da gioco con una aggiunta, che sarebbe quella del fante o cavaliere – per un totale di settantotto», ha spiegato Tomassini riguardo alla parte visiva del progetto. «Sono partito da quelli considerati fondamentali per l’astromanzia, la tecnica di lettura dei tarocchi applicata da Davide. Mi sono perciò dovuto confrontare con una lunga tradizione a riguardo: per rappresentarla ho scelto uno stile grafico che guarda all’inizio del Novecento di Liberty e Art Nouveau. Per me era importante anche che fossero immagini di vita: ho utilizzato colori vibranti, da fumetto degli anni Ottanta».
Come ha ricordato Americo, «i tarocchi sono molto antichi e risalgono alla mitologia celtica, ai quattro doni fatti dalla dea Danu ai Túatha Dé Danann. Anche in questo caso si parla di archetipi, con le coppe che corrispondono all’acqua, i denari alla terra, bastoni al fuoco e le spade all’aria». Secondo l’autore non ha senso il non voler leggere le carte per non esserne influenzati: «L’osservatore e il luogo osservato sono la stessa cosa, tutto succederà lo stesso. La questione è più su che cosa si vuole sapere e che cosa non si vuole sapere. Gli eventi scorrono, non c’è differenza tra quello che succede al singolo e quello che succede alla collettività, è un tutt’uno».

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